BURNOUT LAVORATIVO: cosa significa soffrire di stress da lavoro
Oggi si parla spesso di burnout. Probabilmente ne avrai già sentito parlare e, se stai leggendo questo articolo, hai bisogno di conoscere più da vicino questo argomento così delicato e diffuso.
Il termine inglese “burnout” si può tradurre in italiano con il concetto di esaurimento. Nella sua definizione esistono diverse forme: il burnout emotivo, il burnout cognitivo e il burnout comportamentale.
Questi fanno riferimento rispettivamente a stati emotivi negativi, difficoltà di concentrazione, diminuzione della produttività e all’improvviso cambio di comportamenti, assumendo atteggiamenti negativi e non sani.
Il burnout è caratterizzato da 3 dimensioni:
- Esaurimento: ti fa sentire prosciugati, incapace di riposare e ricaricarti
- Cinismo: ti porta ad assumere un atteggiamento freddo e distaccato nei confronti di chi ti circonda e ciò che fai
- Inefficienza: abbassa il tuo senso di efficienza facendoti apparire tutto come insignificante
Dal 2019 il burnout viene riconosciuto come una sindrome emotiva da lavoro, ovvero un insieme di sintomi e segni che sono associati a una particolare malattia o condizione collegato al lavoro.
Il cosiddetto “burnout lavorativo”, difatti, è una sindrome che colpisce i lavoratori, portandoli a sentirsi esauriti, stanchi e depressi a causa del loro stesso lavoro. Ecco la definizione più completa che possiamo dare.
Va precisato che il burnout è uno stato di esaurimento fisico e mentale che può colpire qualsiasi persona, lavoratore o studente che sia e indipendentemente dalla professione o dallo stile di vita che fa, per cui è opportuno prestare sempre attenzione alla propria salute mentale.
In generale il burnout è causato da un eccessivo carico di stress che si prolunga nel tempo. Esso fa diminuire la capacità di concentrazione, aumenta i problemi di memoria, la sensazione di costante stanchezza fisica e la percezione di stati d’animo negativi.
Chi manifesta la sindrome di burnout vive un’esperienza estremamente stressante che può avere delle conseguenze anche gravi sulla propria salute mentale e fisica.
Le 4 fasi del burnout: cause, sintomi e conseguenze.
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E’ importante essere consapevoli dei sintomi del burnout per comprenderli, accoglierli e intervenire affinché questa situazione non si protragga troppo a lungo. Vediamo qui di seguito quali sono i più frequenti:
- Stanchezza cronica: è il primo sintomo perché comporta il sentirsi sempre senza energie e forze. Chiaramente questo diventa un problema nel vivere le giornate e le azioni quotidiane. Infatti, c’è difficoltà nel riuscire a dormire bene e a recuperare il sonno.
- Sentirsi sopraffatti dalle responsabilità: quando hai troppe attività da svolgere e troppi compiti da portare a termine potresti sentirti come se non fossi mai in grado di completare tutto quello che devi fare. Senti la pressione aumentare accompagnata da un senso di insoddisfazione (https://oltremeta.it/blog/il-paradosso-dellinsoddisfazione)
- Irritabilità e nervosismo: sono 2 termini che fanno riferimento a uno stato di tensione psicofisica che ci porta ad essere particolarmente reattivi ad eventi e stimoli esterni. Sono affiancati da sbalzi d’umore, agitazione, irrequietezza, irascibilità, sconforto e frustrazione
- Difficoltà di concentrazione: se i tuoi pensieri vanno troppo veloci e rimbalzano nella tua testa non riuscirai a focalizzarti solo su una attività alla volta, ma questo porta a commettere un maggior numero di errori e diminuisce la tua produttività
- Crolla la motivazione: di conseguenza non senti più uno scopo per portare avanti le attività e le esegui con distacco e poca voglia, ottenendo un risultato di scarsa qualità
Questo stato di esaurimento lavorativo si manifesta anche attraverso problemi fisici a cui prestiamo subito attenzione perché il nostro sistema va in allarme. Questi sono: mal di testa, dolori muscolari, disturbi gastrointestinali, difficoltà a dormire ecc ecc.
Tutti questi sintomi non solo sono correlati e concorrono alla nascita del burnout e al suo sviluppo, ma si alimentano a vicenda creando una situazione di negatività che ci sembra non avere una fine.
Tutto ciò porta a vivere la vita con distacco, provando continuamente pressione e ansia. E’ un’esperienza totalizzante che prosciuga le energie e questo modo negativo di vivere il lavoro influenza tutte le altre sfere della vita.
I sintomi possono manifestarsi in maniera graduale oppure possiamo percepirli tutti insieme all’improvviso. In realtà ci sono 4 fasi attraverso cui il burnout arriva e si sviluppa:
- Entusiasmo: quando il lavoro ti prende troppo investi tutto il tuo tempo in quello che fai, sacrificando anche il tuo tempo libero. Tutto questo fa parte della prima fase, quando vediamo delle aspettative irrealistiche e ce la mettiamo tutta
- Stagnazione: ecco che poi arriva la delusione delle aspettative. Allora ti accorgi che tutti gli sforzi fatti non hanno dato i risultati sperati e cominci a diventare più passivo
- Frustrazione: il tuo distacco aumenta fino a trasformarsi in risentimento e rabbia
- Disimpegno: infine il distacco diventa apatia e cinismo. Ti senti completamente svuotato e perdi l’entusiasmo. Continui a fare il tuo lavoro senza meta e senza scopo
Le cause che portano a questa situazione di stress eccessivo sono svariate. Se riconosci almeno una di queste, leggi con attenzione:
- Ossessione della prestazione e del risultato: la società odierna è ossessionata dalla performance, fino ad avere una visione nociva di colui/colei che non porta a compimento un compito in maniera eccellente e per di più in meno tempo rispetto agli altri. La competizione è sana se si condivide la gioia della vittoria di qualcun altro o la frustrazione della sconfitta, però senza mai abbattersi davanti a un fallimento. Se ti poni continuamento a confronto con qualcun altro e non ti senti mai soddisfatto perché percepisci che gli altri fanno meglio, allora non stai vivendo la competizione in maniera sana, ma sei ossessionato anche tu dalla performance più che dal risultato stesso. Se è così leggi questo articolo.
- Carico di lavoro eccessivo: quando sei troppo affaticato e non riesci a terminare un’attività che subito ti devi buttare a capofitto sulla successiva, non ne vieni più a capo
- Tempi stretti: si sa che il poco tempo a disposizione per fare qualsiasi cosa ci mette pressione, ansia e insicurezza e saremo portati a commettere più errori e abbassare le nostre performance arrivando a dei risultati scadenti
- Senso di impotenza e mancanza di controllo: che si verificano quando non si riesce ad influire sull’esito di un determinato evento per cui nasce altresì un senso di frustrazione e delusione
- Ambiente di lavoro negativo: con questo possiamo intendere una svariata quantità di casi, come la poca chiarezza dei ruoli, la mancanza di supporto da parte dei colleghi, continue delusioni, critiche ripetitive da parte del capo, pressioni da parte del datore di lavoro, l’assenza di equità e parità nel trattamento, la retribuzione inadeguata, la mancanza di stimoli ecc ecc
Tutte queste situazioni portano al burn out quando sono protratte nel tempo, quando non sono isolate ma si aggregano tutte insieme e fanno vivere un’esperienza pesante.
Le conseguenze della sindrome di burnout possono essere fisiche, mentali ed emotive, coinvolgendo l’intera esistenza dell’individuo. Esse sono:
- Apatia
- Poche energie e stanchezza
- Riduzione dell’efficacia sul lavoro
- Non riuscire a staccare mai, portandosi appresso tutto il carico emotivo
- Assenza di un equilibrio tra la vita lavorativa e quella personale. Leggendo questo articolo troverai degli spunti interessanti che ti aiuteranno.
- Impossibilità di prendersi delle pause o difficoltà a delegare alcune attività
- Assenteismo sul luogo di lavoro
Tutti questi fattori possono portare a sensazioni come la frustrazione, la demotivazione e si ha, quindi, un peggioramento generale della qualità della vita.
Inoltre, il burnout può portare a comportamenti negativi verso se stessi, la vita, il lavoro e le relazioni. Vi è, anche, un peggioramento dello stato di salute e una maggior tendenza ad assumere alcolici o droghe.
Il burnout lavorativo e il COVID-19
Gli studi su questa sindrome sono ancora in corso e sono aumentati dopo il 2020 a causa del COVID-19 che ha contribuito ad aggravare questo stato negativo. Durante l’emergenza della pandemia gli operatori sanitari, tra cui medici e infermieri, sono stati coloro che hanno percepito la sindrome da burnout in maniera più violenta e decisiva.
Erano loro ad essere esposti a un maggior rischio di contrarre il virus, erano sottoposti a orari di lavoro estenuanti e vivevano ogni giorno a contatto con la sofferenza. E’ stato registrato che il 62% degli operatori sanitari in quel periodo abbia sperimentato sintomi di burnout, tra cui alti livelli di depersonalizzazione ed esaurimento emotivo a causa del grosso carico di stress da gestire.
Le altre categorie di lavoratori, prevalentemente in smart working, vivevano un periodo di disorientamento perché hanno dovuto riorganizzare e ristrutturare il lavoro da casa. Anche questo ha portato allo sviluppo incrementale della sindrome del burnout.
Sono in burnout e adesso?
Ma ora passiamo alla pratica e alle cose puoi fare se anche tu senti di vivere un’esperienza di burnout:
- Fai attenzione i sintomi: ora che conosci le cause e i sintomi, ti puoi accorgere se i segnali del burnout stanno diventando sempre più evidenti nella tua vita lavorativa
- Analizza l’ambiente di lavoro per comprendere se può scatenare una delle cause che portano all’esaurimento lavorativo e, quindi, attuare azioni per prevenire
- Crea un tuo spazio personale per dedicarti al riposo e alle tue passioni per recuperare le energie
- Impara a dire di “no” quando senti che il carico di lavoro sta diventando troppo pesante o quando una scadenza ti rende impossibile completare le attività
Ma soprattutto, non avere paura o vergogna ad ammettere che quello stile di vita non è più sano e, anzi, sta diventando pericoloso per il tuo benessere psico-fisico. Trattati con gentilezza, può succedere a tutti perché non esistono super uomini e super donne, siamo esseri umani.
Non lasciarti bruciare completamente da questo stato di esaurimento e stress: datti la possibilità di intervenire per trovare un equilibrio e risolvere. Ti lascio una risorsa preziosa qui.
Se attualmente stai vivendo una situazione di burnout non devi sentirti disperato. Ci sono delle cose che puoi fare per risolvere questa situazione e ripristinare il tuo benessere emotivo e fisico.
Innanzitutto, devi prenderti del tempo per te stesso. Ciò significa cercare di ridurre il carico di lavoro e dedicare del tempo ogni giorno ad attività che ti rilassano e ti fanno sentire bene. Queste attività potrebbero includere lo yoga, la meditazione, l’esercizio fisico o semplicemente leggere un libro.
In secondo luogo, identifica le cause del tuo burnout per affrontarle direttamente. Ad esempio, potresti capire che la causa principale è il lavorare troppo, per cui potresti ridurre le ore di lavoro per avere del tempo libero.
Infine, cerca supporto da amici e familiari. Non c’è bisogno di affrontare il burnout da soli. Parla con le persone a cui vuoi bene e chiedi loro aiuto e sostegno durante questo periodo difficile.
Se tutto questo non ti basta, rivolgiti a professionisti ed esperti, come psicologi, psicoterapeuti, che oggi mettono a disposizione anche dei servizi online.
Inoltre, a livello aziendale ti puoi far aiutare dallo psicologo in azienda che può procedere con un’analisi approfondita dei fattori che in azienda mettono i lavoratori a rischio burnout.
Il burnout si può curare?
La risposta è si. Anche tu puoi mettere in atto fin da subito dei comportamenti finalizzati a prevenire ed evitare di arrivare ad un punto di non ritorno. Ecco alcuni rimedi e consigli pratici su come uscire dal burnout:
- Mettiti in pausa: fermati un attimo e comincia ad interrogarti per scoprire quali aree della tua vita vuoi migliorare perché senti che non stanno andando bene;
- Ascoltati: accogli le risposte con accettazione, è il primo passo verso la ripresa;
- Stacca la spina: quando è stata l’ultima volta che ti sei preso una vacanza? Non si tratta solo di partire per una meta lontana per una settimana. Basterebbe un weekend intero di riposo, riuscire a staccare completamente i pensieri quando esci dal lavoro, fare qualcosa ogni giorno per rompere la ruotine e gli schemi quotidiani;
- Agisci a piccoli passi: ogni giorno fai una piccola cosa per te, prefissati degli obiettivi giornalieri raggiungibili per il tuo benessere personale, perché arrivare alla meta ci regala un senso di soddisfazione e porta all’aumento di dopamina nel cervello;
- Adotta uno stile di vita sano: con attività fisica, per entrare in contatto con se stessi e non rimanere rigidi, e una sana alimentazione, per avere una corretta assunzione di tutti i nutrienti necessari;
- Disconnettiti dal mondo digitale: il digital detox è l’ingrediente perfetto per evitare di controllare compulsivamente le email di lavoro e smettere di paragonarti agli altri. Usa questa opportunità per concentrarti sulla tua crescita personale;
- Riconnettiti con la tua spiritualità: ogni giorno devi entrare in contatto con te stesso per captare anche i segnali i quali mostrano che c’è qualcosa che non va. Scopri queste 6 tecniche di rilassamento.
In sintesi, è fondamentale prendersi cura di se stessi, sia fisicamente che mentalmente ogni giorno. Ognuno di noi lo intrepreta con diverse abitudini che ci fanno stare bene. Impara ad ascoltarti per comprenderlo.
Se il burnout nasce a causa di elementi disfunzionali nel luogo di lavoro, è necessario lavorare in modo più intelligente. Questo si traduce in una buona pianificazione del tempo, stabilendo priorità e delegando i compiti. Ecco un altro articolo che ti può essere utile per raggiungere i tuoi obiettivi e migliorare il time management.
Infine, non isolarti. Parla con qualcuno appena senti che le cose diventano più complesse e pesanti. Trova un modo per sfogarti e alleggerirti dalle tue preoccupazioni. Che sia un amico, un familiare, un collega o un professionista della salute mentale non importa. Insieme è possibile trovare delle soluzioni efficaci.
E’ importante ricordare che la sindrome da burnout non è una condanna definitiva. Si può affrontare e superare, ma soprattutto si possono mettere in atto delle strategie per prevenirla.
Prendersi un giorno di malattia per lo stress da lavoro
Il lavoratore, qualora avverta i sintomi della sindrome di burnout, può richieder al medico la malattia.
La diagnosi del burnout è stabilita da un professionista competente in materia, come il medico del lavoro, uno psicologo o psichiatra ecc, quando il soggetto manifesta i sintomi fisici, psicologici e comportamentali tipici della sindrome.
Il medico curante, laddove verifichi che esistano le giuste condizioni, può decidere di far restare a casa il lavoratore per non subire ulteriore stress e riposarsi per riprendere le energie fisiche e mentali.
Essendo un normale certificato di malattia, è chiaro che il lavoratore è soggetto agli orari di reperibilità previsti dalla legge che deve rispettare. Tuttavia, una sentenza della Corte di Cassazione (n. 21621/2010) afferma che in caso del lavoratore affetto da esaurimento e depressione, egli non può essere sanzionato se si reca all’esterno, durante gli orari di reperibilità, per effettuare attività all’aperto. Questo in virtù del fatto che permanere in un luogo chiuso per tanto tempo non giova, anzi peggiora lo stato negativo.
In conclusione, ricordati che la sindrome da burnout non passa da sola, cerca di prenderti cura di te ogni giorno per il tuo benessere fisico e mentale. Agisci e non restare fermo ed isolato. Ci vorranno tempo e impegno, ma se resti focalizzato sui tuoi progressi e mantieni una mentalità positiva puoi riuscirci anche tu e tornare a vivere una vita felice ed equilibrata.