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  • Le 7 regole d’oro del Public Speaking

Le 7 regole d’oro del Public Speaking

  • Posted by oltremeta
  • Categories Comunicare bene
  • Date 30 Gennaio 2019

Ok, ora respira e segui queste tecniche per imparare a parlare in pubblico

Contenuti

  • Ok, ora respira e segui queste tecniche per imparare a parlare in pubblico
  • 1. Preparazione, SI Sempre
  • 2. Attenzione al non Verbale
  • 3. Mettiti nei panni di chi ascolta
  • 4. Non dire tutto, scegli un argomento
  • 5. Una immagine vale più di mille parole
  • 6. Il potere dello Storytelling
  • 7. Bevi
  • Bonus

Anche gli attori di teatro ne parlano spesso e dicono che il palco, l’adrenalina del palco le emozioni, la tremarella sono parte integrante del loro lavoro e alla fine ci sono sempre anche dopo anni e anni di esperienza.

Magari ora state pensando: “figuriamoci, se un professionista ha la tremarella prima di affrontare un palco, dove mi presento io che sono niente”. Ecco, questo è il primo pensiero che deve sparire dalla vostra mente!

Il nemico principale del parlare in pubblico è sempre uno la paura, l’ansia, il terrore del giudizio degli altri la cosa bella è che si tratta di sensazioni che hanno tutti nessuno escluso! Quante volte ti sei detto:” Non riesco a parlare in pubblico”

Quella che segue è un abbozzo di guida su come affrontare un pubblico (non importa di quante persone) sono 7 regole d’oro che se rispettate ti permetteranno di uscirne vivo e soprattutto con una decina di punti di autostima in più nel tuo contatore.

 

1. Preparazione, SI Sempre

Un piano di battaglia serve sempre, per molti motivi io te ne dirò un paio; prima di tutto per il tuo senso di sicurezza, andare allo sbaraglio apre le porte al pensiero negativo, fallimento sicuro, incespicamenti, contraddittori dentro una stessa frase, rossore e mutismo da mancanze di parole di senso compiuto, o addirittura un avventore che ne sa più di noi. MAI. Creati una roadmap, non serve tutto, bastano punti chiave pertinenti fra loro per creare un filo logico, cose semplice che puoi seguire a colpo d’occhio. Ovviamente non cose da leggere, fa davvero tristezza sentire un oratore che parla ad un pubblico leggendo, avvolte non sapendo neanche cosa.

 

2. Attenzione al non Verbale

Lo so, molti diranno, “ma che stai dicendo, ma non era public speaking.” Certo, e ve lo confermo, ma sappiate che il nostro cervello è abilissimo a leggere la postura del corpo, il respiro l’atteggiamento, il piccolo sguardo, il più impercettibile dei movimenti, e lo fa a livello inconscio, ma alcuni studi hanno dimostrato che un pubblico risulta essere molto più influenzato dalla comunicazione non verbale che non da quello che viene detto, per cui fate attenzione, lo so che tremate fino alle ossa, ma mostratevi sicuri niente atteggiamenti di chiusura e soprattutto entusiasti e positivi state facendo un capolavoro. Ricorda sempre, in un discorso ci sono sempre due livelli di comunicazione, quello esplicito, o se preferisci sociale, che è rappresentato da quello che dici, dalla sequenza di parole. E quello implicito detto anche psicologico, che avviene tramite la tua postura il tuo modo di dire le cose l’inflessione della voce la gestualità. Questo ci apre il campo ad un detto molto comune fra i “santoni” del public speaking”, “…non conta cosa dici, ma come lo dici…”

 

3. Mettiti nei panni di chi ascolta

Quando prepari il tuo piano d’azione, pensa a chi ti ascolterà, le cose dette ad una massaia non possono essere uguali a quelle dette ad un professionista, lo so sto generalizzando e estremizzando, inoltre non perdere mai la bussola del tuo percorso, sei li per il tuo pubblico, cerca di capire cosa vogliono da te, o meglio, cerca di capire come puoi essere d’aiuto a loro, non essere troppo autoreferenziale, si cordiale, mantieni alto l’entusiasmo e la positività. Se di tanto in tanto c’è lo spazio per una battuta, utilizzala (ma non strafare) spezzare il ritmo permette all’ascoltatore di fare un refresh mentale che impedisce il sopravvenire della noia. Anche a livello toni, non essere monocorde e piatto, usa le stesse emozioni che ti stanno facendo tremare a tuo vantaggio.

 

4. Non dire tutto, scegli un argomento

Questo è quello che in genere capita a me, mille cose da dire, in un minuscolo spazio vitale. Non iniziare mille argomenti sei dispersivo e alla fine diverrai noioso o peggio si avrà la sensazione che hai detto mille cose ma nulla di importante. Invece, prendi un argomento, vai in profondità su quello non andare troppo “oltre”. Meglio un argomento unico ma sviscerato in ogni suo aspetto con una oratoria scorrevole e squisita piuttosto che mille concetti che alla fine non ti ci fanno capire nulla. Spesso mi è capitato di partecipare a riunioni che affrontavano male mille argomenti e la conclusione era sempre la stessa un nulla di fatto e si usciva con la sensazione che si era detto molto e niente.

Esercizio utile per parlare in pubblico

Quando ti prepari per una esposizione lunga, o sai che devi affrontare svariati concetti, prova a riassumere tutto il discorso condensando tutto dentro i dieci minuti, il risultato ti sorprenderà. In parole condensate, scegli una cosa, ma dilla bene.

 

5. Una immagine vale più di mille parole

Ok, magari non sempre, ma ogni volta che puoi aiuta il tuo discorso con le slide, e qui c’è il trucco, se ti ricordi, avevamo detto di prepararti una roadmap da poter seguire, non tutto il discorso ma solo i punti chiave. Ecco, se sei furbo le tue slide saranno pieni di punti chiave del tuo discorso così avrai sotto gli occhi il tuo bel percorso.

Oltretutto, fidati, non esiste nulla che farà più piacere al tuo interlocutore di una slide che a vista gli ricorderà cosa stavi dicendo, rafforzando la sua memoria. Sempre con le slide inoltre puoi spezzare il ritmo del discorso giocando un po’ con le immagini (o video perché no). Naturalmente non esagerare, non andare a fare discorsi da 200 slide, vedrai la gente invecchiare davanti a te.

 

6. Il potere dello Storytelling

Fin da piccoli siamo abituati a sentire storie, certo da piccoli di fantasia, ma fidati, il cervello è tarato per ascoltare storie anche in età avanzata. Sfrutta questa cosa a tuo vantaggio, se hai modo ed è reale, metti dentro al tuo discorso una storia, la passione, le tue emozioni, lo abbiamo detto anche nei punti addietro, un discorso piatto rimane noioso e monotono, alla fine vedrai la gente assopirsi. Sorprendi il tuo interlocutore, in genere specie se parli di concetti familiari, la tendenza di chi ti ascolta se affine ai tuoi argomenti è di spegnere il cervello e mettere in folle. Sorprendili, usa la tua storia, le tue emozioni la tua passione, l’ho ripetuto, questo perché sarà davvero determinante, e se lo farai con la giusta convinzione, sarà un grande successo.

Lo storytelling è un aspetto molto importante, non trascurarlo informati partecipa a corsi (ne abbiamo uno spettacolare anche noi).

 

7. Bevi

No, non ti sto portando sulla strada dell’alcolismo, ti sto regalando una tips, le famose pause, quelle che ti aiutano a rifiatare e soprattutto che danno il giusto peso al discorso. Prendi il giusto tempo, fai riflettere e digerire i tuoi concetti e soprattutto rielabora la situazione guarda la tua slide o i tuoi appunti sorriso, e via riparti, probabilmente hai portato a casa il punto, è andata ottimo lavoro.!

 

Bonus

Se ti è possibile scrivi l’inizio e la fine del tuo discorso, se non proprio le parole precise almeno i punti chiave. Il motivo? L’inizio è la vetrina di tutto il discorso, un buon inizio è il 50% di tutto il lavoro. La fine? Molto probabilmente è quello che rimarrà in mente al tuo pubblico.

Tag:future skills, parlare in pubblico, storytelling

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