COS’È LO STORYTELLING?Approcci, sintesi e motivazioni.
Cos’è lo storytelling?
Contenuti
“Storytelling ovvero l’atto di narrare storie“
Come ci spiega Baricco in questo splendido video che spero abbiate il tempo di ascoltare, ognuno di noi racconta storie e ascolta storie quotidianamente; quello che è cambiato rispetto al passato è che oggi ci si è accorti che raccontare storie in un certo modo piuttosto che in un altro fa la differenza. Siamo diventati per meglio dire più consapevoli che lo Storytelling esiste ed ha certe regole che possiamo sfruttare.
STORYTELLING = L’ARTE DI RACCONTARE FATTI E TRASFERIRE MESSAGGI FACENDO IN MODO CHE SI CREI COINVOLGIMENTO E VICINANZA ATTORNO A QUELLO CHE DICIAMO.
Si tratta quindi di una scienza vera e propria, nata negli ambiti della retorica e della narrativa antica e che ha codificato delle regole/approcci/modelli seguendo i quali si può aumentare la capacità di coinvolgere/emozionare chi ascolta o legge.
Molti di questi approcci possono essere applicati in vari campi della vita umana, dalla vendita al marketing, dalla comunicazione pubblica e politica alla medicina, dall’educazione all’identità aziendale; in quasi tutte le interazioni umane in cui le informazioni vengono trasferite lo storytelling può recitare un ruolo decisivo.
Se volete approfondire ancora leggete qui.
Vorresti imparare l’arte dello Storytelling?
Approcci possibili allo storytelling
Di seguito approfondiremo i quattro principali approcci allo storytelling, ovvero:
- approccio filosofico – letterario
- corporate e digital storytelling
- arte oratoria
- visual storytelling
Approccio filosofico – letterario
Un approccio possibile è quello di scegliere corsi storytelling dalla matrice filosofico-letteraria, consigliabile a nostro giudizio per tutti, perché proprio qui c’è il senso profondo delle cose di cui stiamo discutendo.
L’avvento dell’era digitale e dell’iper comunicazione ha attinto a piene mani da questa scienza, tanto che oggi noi parliamo di marketing narrativo o digital storytelling con disinvoltura. Ma in realtà il mondo di cui stiamo discutendo viene da lontano ed ha avuto illustri interpreti quali: CICERONE, ARISTOTELE e tanti altri ancora.
Corporate e digital storytelling
Il corporate storytelling o il digital storytelling sono forse le applicazioni di cui nella maggior parte dei casi si parla oggi se cerchiamo su internet la parola. Si tratta delle applicazioni più di moda perchè ovviamente sono anche quelle più redditizie e delle quali c’è veramente un gran bisogno.
La differenza tra lo storyteller scrittore e quello di marketing è sostanzialmente che mentre uno scrittore è libero di utilizzarlo per coinvolgere i propri lettori senza un obiettivo di vendita, nel secondo caso l’obiettivo è quello di portare il consumatore ad acquistare un prodotto/servizio.
Nel digital storytelling i prodotti sono storie che, partendo da una serie di problemi e attraverso un’esperienza di consumo di successo, liberano i consumatori dalle loro sofferenze. Il lieto fine? Un cliente felice e contento.
Stiamo banalizzando, ma in estrema sintesi è proprio così.
Nelle applicazioni digitali si tengono ovviamente conto delle particolarità dei nuovi media utilizzabili per far arrivare la storia.
Arte oratoria
Parlando di storytelling è impossibile trascurare una delle maggiori leve che spingono all’approfondimento di queste conoscenze, cioè quella del PUBLIC SPEAKING. Questi approfondimenti sono rivolti a chi vuole aumentare la propria efficacia oratoria, imparando ad organizzare il racconto e a trasferire efficacemente i propri messaggi, non come semplici informazioni, ma come emozioni suscitate dalla risoluzioni di problemi.
Visual Storytelling
Molto più delicato e sottile è il mondo del VISUAL STORYTELLING, che traduce i discorsi fatti fino ad ora riflettendo sulla parte visiva di supporto al trasferimento della storia. Non dimentichiamoci infatti che oggi prima vediamo immagini e poi leggiamo parole.
Se questo rappresenta una realtà ineluttabile è facile dedurre che l’efficacia con cui sceglieremo le immagini e i segni che accompagnano le nostre storie sarà sempre più determinante.
Quali sono le immagini che bucano, quelle più adatte al nostro racconto? Mai sentito parlare di immagini parassita? No? Andate un po’ a curiosare, vi diciamo solo che Chiara Ferragni ne fa ampio uso.
(Un capitolo a parte potrebbe essere dedicato al visual data storytelling, se interessato puoi leggere questo articolo.)
Come nasce una storia?
Siamo estremamente sensibili al racconto per un semplice motivo: la struttura della nostra mente è quella di una storia. Ogni volta che cerchiamo di capire qualcosa stiamo narrando.
Le storie “ben costruite” nascono da un archetipo, da un concetto universale che coinvolge tutti gli uomini. Il concetto di archetipo venne definito da Carl Jung, per indicare gli schemi psicologici innati spesso presenti nella mitologia, nei testi sacri, nel folclore e nelle arti.
Per Jung l’archetipo è un vero e proprio “frammento di vita” che rende evidente il collegamento emozionale tra l’individuo e l’inconscio collettivo.
Questo legame e l’universalità del messaggio sono aspetti fondamentali per individuare una strategia di storytelling utile per il tuo brand.
Semplificando in maniera estrema potremmo dire che l’archetipo base a cui andiamo incontro nella narrativa è questo:
- L’eroe è il simbolo del sé (o meglio, dell’immagine migliore che vediamo in noi).
- La persona è la maschera che mostriamo al mondo (l’immagine reale di noi).
- L’ombra è l’elemento opposto alla persona (l’ostacolo).
Una storia che funziona ha poi delle precise caratteristiche: si accorda con la narrazione generale, parla/rispetta il gergo del pubblico di riferimento e ci aggiunge quello che Aristotele definiva “imprevisto”. Sì, Aristotele!
La sua “poetica” potrebbe essere benissimo considerata il primo manuale di Storytelling. Aveva intuito come strutturare una storia che si accordasse con il pubblico. L’aspetto determinante della narrazione è il legame tra la storia e il mondo emotivo dello spettatore.
Davanti ad un pubblico, Aristotele si rese conto che una storia che non riguardava nessuno dei presenti riusciva ad incantarli, con un processo di identificazione che portava alla catarsi. Le storie non veicolano “soltanto” emozioni, ma anche identità: ci si conosce e riconosce specchiandosi in un racconto.
E’ evidente infatti, che anche nella struttura narrativa esistono degli archetipi, primo fra tutti “Il viaggio dell’eroe”. Il viaggio del sé, della scoperta, dell’auto-realizzazione, che avviene attraverso il superamento di prove che scegliamo di affrontare o che il destino ci mette davanti, per arrivare alla crescita individuale, sia fisica che psicologica. Il “tesoro” altro non è che un simbolo della nostra realizzazione.
Approccia lo Storytelling in modo vincente
Perché fare storytelling
Che tu sia a capo di un’azienda o un “narratore autonomo”, forse ti starai chiedendo perchè si parla tanto di storytelling e perchè risulta così efficace. Come e dove agisce?
In generale fa leva sull’esperienza, alleggerisce la comunicazione e la rende empatica; il lettore/ascoltatore/osservatore si coinvolge tanto quanto risulta immedesimarsi nel personaggio.
Vediamo però alcuni campi/aspetti specifici dove lo storytelling può agire.
- Sfera quotidiana
Trasferire esperienze, reminiscenze e forme di narrazione orale come lo storytelling nella comunicazione quotidiana la caricano di significato e sfumature, rendendola memorabile. Senza queste caratteristiche avverrebbe uno scambio di informazioni privo di valore emozionale e personalità. Con lo storytelling invece si può rendere speciale il quotidiano. Siamo storytellers ogni volta che raccontiamo una piccola-grande impresa ad un amico.
- Creazione dell’identità
Nel mare magnum del web, avere un’identità ben precisa è fondamentale. Ogni utente cerca di costruirla ogni giorno, a partire dalla scelta del nome con cui si affaccia alla finestra dei social. Già presentandoci stiamo facendo una narrazione di noi, della nostra esperienza, della nostra storia.
- Memoria condivisa
Quando una storia colpisce è perchè chi la guarda in qualche modo ha la sensazione che quella storia parli di sè. In ottica aziendale, quando un brand è il narratore si va costruire un’identità individuale e collettiva dove ogni cliente ha un ricordo legato a una sua esperienza personale ma allo stesso tempo con il brand.
- Emozioni
Sappiamo che uno dei possibili scopi dello storytelling è quello di emozionare. Ancora una volta, questa frase può essere letta in diversi modi a seconda del contesto e del narratore. In generale però ormai sappiamo che, soprattutto quando si ha l’obiettivo di far cambiare opinione a qualcuno o guidarne una re-azione, il sentiero delle emozioni è più corto, coinvolgente e convincente di quello della ragione, proprio perchè fa leva sull’esperienza fisica dell’emozione provata.
- Raccontare la Vision Aziendale
Ogni azienda ha la propria vision aziendale ed è importante che questa sia chiaramente espressa: lo storytelling è ad oggi uno degli strumenti che permettono di farlo al meglio.
Inizia a fare Storytelling
Come fare storytelling
Da dove si comincia? Se vuoi provare a fare della tua azienda un racconto, il primo passo è chiarire a chi ti rivolgi. L’elemento fondamentale dello storytelling è un IO che si rivolge ad un TU con un MESSAGGIO, in genere diretto e contingente. Se l’Io si rivolge ad un Tu che non conosce, deve inventarsi un messaggio che non sia diretto ma universale (ecco il perché degli archetipi).
Definisci innanzitutto il tuo target di riferimento e il tone of voice. Definisci un pubblico che sia circoscritto ma anche abbastanza largo per una fetta di mercato considerevole, per poi definire in che modo ti rivolgerai a chi ti ascolta. Sarai vicino ai giovani? Sarai un po’ più saggio? Sarai diretto e schietto? Bonario e familiare o ironico e irriverente?
Dopo aver definito questo, scegli la forma della narrazione e assegna dei ruoli. Chi sarà il tuo eroe? Quale ostacolo dovrà affrontare per raggiungere il suo obiettivo? Contro chi dovrà combattere?
Il tuo obiettivo ovviamente non sarà solo emozionare o scrivere una bella storia, ma convertire chi ti ascolta in cliente reale. Per fare questo devi permettergli di immedesimarsi nel tuo racconto, lasciarsi trascinare ottenendo la sua fiducia.
Cerca di essere chiaro, punta alla semplicità. Una storia semplice ma vera va dritta a segno. Lavora per sottrazione, cerca di eliminare tutto quello che non serve. Dopo la prima bozza cerca di perfezionare il tuo lavoro mantenendo solo l’essenziale.
Lo storytelling non ammette improvvisazione. C’è bisogno di una profonda conoscenza dei codici della comunicazione, di impegno e lavoro.
Impara a fare Storytelling con successo
Cosa serve per raccontare una storia?
Ore 8. Suona la campanella. La maestra entra in classe e il vociare della scolaresca si placa. La porta si chiude. Tutti prendono posto e aprono il quaderno.
«Come ogni mattina iniziamo con il nostro “racconto delle puntate precedenti”. Cosa avete fatto ieri? Raccontatelo come si fa in una storia». Lei si guarda attorno. I compagni sono tutti chini sul foglio a scrivere di roboanti avventure, di giochi, di impegni della giornata di domenica. Penna a mezz’aria.
Scrive una prima parola, poi la cancella. Alla fine si alza e raggiunge la cattedra. «Maestra io ieri non ho fatto nulla…sono stata a casa». Un attimo di silenzio, occhi negli occhi. Poi la maestra si apre in un sorriso «Ieri ti sei lavata le mani? – lei annuisce – ti è caduta la saponetta nel lavello? Hai bagnato per terra accidentalmente? Cosa hai pensato? Non serve che sia accaduto qualcosa per raccontare qualcosa.»
Raccontare significa trasformare i fatti in emozioni. Lo si fa con la parola come con le immagini. Il fotografo Guido Guidi ai suoi allievi dice spesso di andare dietro casa a fotografare, perché quello che non si nota nei propri luoghi non lo si noterebbe nemmeno dall’altra parte del globo.
Il fatto è proprio questo. Il racconto è uno spazio dell’anima e lo si fa con successo se quest’anima la si coltiva. Il mondo riesce a parlare e rendersi attrattivo solo se lo è agli occhi di chi lo guarda. Per raccontare una storia serve dunque il libro letto il mese scorso e quello iniziato e poi interrotto. Serve l’ultimo disco acquistato e la playlist dell’estate su Spotify. Serve l’emozione più del fatto, la creatività senza tradire la realtà. E più di tutto serve capire che una storia diventa tale solo se la si racconta.
Siamo sicuri esista sempre una storia interessante da raccontare?
«Qual è il problema?» chiede un analista ad una coppia disperata che siede sul divano di fronte a lui. Le sue scarpe in giro per casa, i vestiti accatastati sulla sedia, spazi riempiti sino al caos. Il disordine. L’analista tira fuori la soluzione: un catalogo Ikea. “Terapia”, questo il nome dello spot che il colosso svedese ha tirato fuori dal cilindro per parlare del suo prodotto, è un esempio di visual storytelling, un racconto realizzato cioè attraverso il video.
L’abilità di Ikea nella sua comunicazione è quella di aver risposto a quella che pareva essere una sua mancanza: mobili belli per carità, ma provvisori, posti in casa in attesa di quelli buoni. In poche parole, non facevano “casa”. La sua comunicazione allora si è sviluppata raccontando le storie di chi vive e abita una casa Ikea. Questa modalità di storytelling ha fatto sì che si sviluppasse una empatia con i personaggi dello spot.
La storia da raccontare è perciò quella che muove dal prodotto senza necessariamente fermarsi sul prodotto stesso. Che siano mobili o scarpe esiste sempre una storia da raccontare e potrebbe partire proprio dai punti di debolezza del tuo prodotto.
Da dove parto per fare storytelling?
Lei sa che sei stato al cinema con un amico. In realtà eri da tutt’altra parte e in ben altra compagnia. «Com’era il film poi? Qual era la trama?». Prima risposta. Balbetti qualche parola, liquidi il discorso con stizza. Seconda risposta. Le racconti la trama soffermandoti su aspetti a lei vicini che sai che la coinvolgeranno.
Non ti stiamo spingendo ad organizzare meglio la tua bugia ma… per raccontare occorre conoscere. Lo storytelling della tua azienda e del tuo prodotto parte da quanto lo conosci. Non si può prescindere da questo aspetto. Non solo, occorre conoscere bene anche il pubblico di riferimento.
Un buono storytelling è infatti quello che tende a comunicare il contenuto attraverso le emozioni legate al prodotto, al servizio, all’azienda. Conoscere le tecniche narrative, avere buone doti di scrittura e saperle utilizzare per creare un’identità aziendale capace di orientare il tuo pubblico è l’obiettivo principe di uno storyteller. La narrazione assumerà poi varie forme adattandosi ai vari mezzi, tradizionali e digitali, in forma scritta, orale o visiva.
Ma alla fine, siamo sicuri che lo storyteller sia un mestiere?
Partiamo dalle skills richieste. Essere un creativo, saper suscitare emozioni in maniera autentica, raccontare il dettaglio come farebbe un bravo sceneggiatore, saper instillare nel pubblico il desiderio di compiere l’azione alla base del lavoro di storytelling, conoscere il SEO copy e il linguaggio del web, saper utilizzare i social network. Abbiamo risposto al quarto quesito, che dite?
Perchè scegliere un corso di storytelling online?
Fare un corso online oggi come oggi è possibile ed utile, ma non dimentichiamoci mai che si tratta di una conoscenza profonda che necessita di applicazione e faticosa esercitazione, pertanto va bene iniziare con lo storytelling online, ma se proprio volete diventare esperti della materia non sottovalutate il potere del contatto umano tradizionale, quando ce ne sarà l’opportunità.
L’aula vi darà lavoro di gruppo, contatto e relazioni fisiche con docenti e studenti, tutti elementi che aiutano sempre in formazione e possono permetterci un confronto che online può risultare complicato, se non impossibile raggiungere.
Impara a fare Storytelling con professionalità
Corsi di storytelling online e offline quali scegliere?
Vi consigliamo di partire con un approccio filosofico e letterario, questo vi permetterà di andare alla radice. Un filosofo, scrittore e performer vi saprà stupire e introdurre all’argomento.
https://formazione.oltremeta.it/courses/storytelling
corsi storytelling – approccio corporate
- Scuola Holden
- Plumer
corsi storytelling – arte oratoria
- https://formazione.oltremeta.it/courses/arte-oratoria
- oppure seguite il mito Federico Buffa
corsi storytelling – digital marketing
- Ninja Marketing
- Digital Coach
corsi di visual storytelling
- Comics
- CORSO VISUAL JOURNALISM con Paolo Schianchi visual expert
Fate la vostra scelta dopo avere riflettuto bene. Sulle nostre proposte siamo di parte e se vorrete partire con noi saremo contenti, ma se queste parole vi fossero state utili a scegliere il corso di storytelling più adatto a voi, saremo ugualmente felici!
Questo è quello che conta.
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