CONOSCERE IL POTENZIALE dei propri collaboratori
Quando parliamo di potenziale affrontiamo un argomento complesso sul quale non è facile fare chiarezza. Cos’è il potenziale di una risorsa? Come possiamo capirlo e misurarlo? Come stimolarlo per aumentarlo e trasformarlo in azione? L’argomento è veramente vasto, cerchiamo di condividere con voi una riflessione concreta e utile, consapevoli del mare magnum all’interno del quale ci muoveremo. Nel farlo dichiariamo subito il nostro punto di vista che è quello del COACHING e della Psicologia Positiva.
Cos’è il potenziale?
Contenuti
La parola “potenziale” comprende ed evoca molte dimensioni: attitudini, disposizioni, talenti, intelligenza, carattere, spiritualità, temperamento, personalità, desideri, energie, struttura fisica, fisiologia e costituzione.
Partiamo da alcune espressioni di facile comprensione sull’argomento per andare un po’ più dentro la questione: espressioni del tipo “tirare fuori il meglio di una persona…” “svelare le nostre potenzialità nascoste…” “si tratta di un grandissimo talento con un potenziale eccezionale” ci suggeriscono l’immagine di un uomo (come fenomeno unico e irripetibile) dotato di “capacità” che aspettano di essere svelate e messe a frutto.
Mettiamo quindi un punto fermo: l’uomo va visto in termini di potenzialità e queste potenzialità vanno messe a frutto per una performance migliore.
Da questo punto di vista quindi performance stessa non sarà altro che il risultato della differenza esistente tra un certo potenziale e l’impatto di alcune interferenze che ne impediscono la piena espressione
Performance = potenziale – interferenze
Quindi se le persone hanno un loro potenziale che è costituito da queste “capacità nascoste”, esse potranno esprimersi al netto dell’impatto di una serie di limiti interferenze.
Quali interferenze? l’ambiente, il nostro modo di pensare, le relazioni, gli strumenti inappropriati.
Quali capacità? Dal punto di vista della psicologia positiva, e qui entriamo nel vivo, stiamo parlando di caratteristiche afferibili ai seguenti concetti fondamentali che potremo pensare come delle virtù universali (le high six secondo Seligman):
- Saggezza/conoscenza
- Coraggio
- Giustizia
- Umanità
- Temperanza
- Trascendenza
Ognuna di queste virtù si manifesta con delle caratteristiche che per essere tali devono soddisfare i seguenti requisiti:
- contribuiscono alla realizzazione di una vita felice per se e per gli altri- le loro espressione non danneggia o prevarica qualcuno è un valore morale in quanto tale
- Il loro contrario è un tratto negativo
- Non sono ulteriormente scomponibili
- Possono essere definite qualitativamente e misurate
Gli studiosi della psicologia positiva hanno pertanto suddiviso ognuna delle sei virtù in precise caratteristiche:
SAGGEZZA
- CREATIVITÀ
- CURIOSITÀ
- APERTURA MENTALE
- AMORE PER L’APPRENDIMENTO
- LUNGIMIRANZA
CORAGGIO
- AUDACIA
- PERSISTENZA
- INTEGRITÀ
- VITALITÀ
GIUSTIZIA
- CITTADINANZA
- IMPARZIALITÀ
- LEADERSHIP
UMANITA’
- CAPACITÀ DI AMARE ED ESSERE AMATI
- GENTILEZZA
- INTELLIGENZA SOCIALE
TEMPERANZA
- PERDONO
- UMILTÀ
- PRUDENZA
- AUTOCONTROLLO
TRASCENDENZA
- APPREZZAMENTO PER LA BELLEZZA E L’ECCELLENZA
- GRATITUDINE
- SPERANZA
- UMORISMO
Come possiamo capirle ed osservarle?
È possibile usare dei test di auto percezione dell’individuo, attraverso il quale è possibile ragionare sui successi e gli insuccessi che le persone registrano, oppure focalizzarsi sui desideri e le aspettative future. Ognuno di noi ha in sé certe caratteristiche più o meno sviluppate, più le attività che saremo chiamati a svolgere permetteranno di praticare queste dimensioni, maggiore sarà la soddisfazione delle persone e quasi sempre migliore la loro performance.
È una questione di pancia e di gusto, le potenzialità ci chiamano a praticarle per il nostro benessere e la nostra realizzazione quando lo facciamo ce ne accorgiamo basta affinare le nostre capacità di ascolto.
Di seguito un test tra i più diffusi al mondo.
Come stimolare e aumentare le proprie potenzialità?
La pratica intenzionale e continuativa di queste caratteristiche ci può permettere di espanderle e trarne maggiore profitto. A monte ovviamente va garantita una buona cura di sè e un attento ascolto funzionale al miglioramento della propria consapevolezza.
Ma se vogliamo esercitarle dobbiamo ricordarci di questo:
- L’allenamento è progettato per un miglioramento della prestazione- fuori dalla zona di comfort
- Può essere ripetuto a lungo
- È possibile dare un feedback sui risultati
- È mentalmente impegnativo
- Non è per sua natura piacevole
Potete fare da soli o farvi aiutare da un coach professionista, molti soprattutto a certi livelli lo ritengono funzionale ed utile.
Altra considerazione importante riguarda l’Impatto del gruppo e delle dinamiche relazionali.
È mio profondo convincimento che nei gruppi di lavoro sia fondamentale riconoscere queste caratteristiche ed indagare non solo quelle di ognuno, ma anche le interazioni e le sinergie che da esse derivano, configurando un vero e proprio potenziale del gruppo che può sublimare quelle dell’individuo in qualcosa di veramente bello.
In conclusione, ognuno di noi ha un potenziale unico che va praticato per il bene di sè stessi e delle nostre performance.
Il potenziale può essere allenato e se l’allenamento è fatto in un modo intenzionale e sfidante possiamo migliorare le nostre dotazioni iniziali e quelle del gruppo di cui si fa parte, in termini di soddisfazione e risultati.
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