LE ORIGINI DELLA MOTIVAZIONE e la sua evoluzione.
- Hai mai voluto così tanto qualcosa da essere disposto a tutto pur di raggiungerla?
- Hai mai desiderato qualcosa così intensamente tanto da pensare che nessuno ti potesse fermare?
Beh allora probabilmente in quelle occasioni eri veramente motivato.
Con questo articolo cercheremo di capire meglio cos’è la motivazione e come poterla utilizzare al meglio!
L’enciclopedia Treccani dice che in psicologia, “per motivazione si intende l’insieme dei bisogni, desideri, intenzioni che concorrono alla determinazione del comportamento e che conferiscono a quest’ultimo unità e significato”. Abraham Maslow – uno dei più famosi psicologi statunitensi , il teorico della motivazione, la considera come una vera e propria base del comportamento umano, Il motore di tutte le azioni di un individuo. La spiegazione ultima delle sue scelte, aspirazioni e coinvolgimenti più profondi.
Motivazione: I bastoni e le carote sono fuori moda
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Della motivazione hanno parlato molti psicologi e specialisti di marketing, economia e business. Tra loro Daniel H. Pink – l’autore di libri rivoluzionari sui cambiamenti del lavoro. Per quanto riguarda la motivazione, il più importante – “Drive. La sorprendente verità su ciò che ci motiva nel lavoro e nella vita”.
Secondo l’autore del libro la società del XXI secolo può essere paragonata ad un computer che possiede nuovi sistemi operativi che lo fanno funzionare male o bene. Daniel H. Pink ha definito i seguenti sistemi operativi: Motivazione 1.0, centrato sulla sopravvivenza e il successivo Motivazione 2.0 che si basava soprattutto su ricompense e punizioni esterne.
L’ Autore del libro Drive… afferma che questi due sistemi andavano bene fino ad un certo punto, poiché i lavori di allora non avevano bisogno di altro. Oggi invece il XXI secolo necessita di un grande aggiornamento. Bisogna far diventare la motivazione più compatibile con i tempi moderni in cui viviamo e lavoriamo. Secondo questo libro una delle cause del cattivo andamento di alcune aziende risiede proprio in questa incapacità di evoluzione.
Considerare le ricompense esterne per raggiungere il proprio scopo comporta un problema, cioè il fatto che alcune persone sceglieranno il percorso più breve anche se questo significa lavorare in modo meno efficiente. Molte persone lavorano solo fino al punto che garantisce il premio – e non oltre. Le ricompense possono fornire un effetto di garantire l’energia a breve termine – come se fosse caffeina. Tuttavia, l’effetto perde forza – e risulta essere in grado anche di ridurre la motivazione a lungo termine della persona per continuare il progetto.
Secondo Daniel H.Pink i tradizionali bastoni e carote mostrano i sette difetti capitali:
- Possono estinguere la motivazione intrinseca
- Possono diminuire la performance
- Possono bloccare la creatività
- Possono “spiazzare” le buone azioni
- Possono incoraggiare imbrogli, scorciatoie e comportamenti scorretti
- Possono creare dipendenza
- Possono favorire il pensiero a breve termine
Se non funzionano i bastoni e carote e le ricompense esterne… Cosa ci motiva veramente?
Motivazione 3.0 e i suoi fondamenti
La maggior parte di noi è convinta che il modo migliore per motivare se stessi e gli altri siano i premi e la famosa filosofia di cui abbiamo già accennato. Questo è un errore, perché, misteriosamente, ciò che può far raggiungere elevate prestazioni e soddisfazioni – sia al lavoro che a scuola e a casa – è profondamente legato alla propria personalità, al bisogno umano di dirigere la propria vita, di imparare e di creare qualcosa di nuovo e migliorare il proprio comportamento verso l’altro. Questo nuovo approccio inventato da Daniel H. Pink si basa su tre elementi fondamentali:
- Autonomia
Cioè il desiderio di controllare le nostre vite e autodeterminarci.
Un senso di autonomia ha un forte impatto sulla performance individuale e l’atteggiamento. Secondo studi del comportamento, la motivazione autonoma provoca una maggiore comprensione concettuale, una migliore qualità, produttività e stato psicofisico.
- Padronanza
Cioè l’impulso a migliorare sempre di più in qualcosa che per noi è importante.
La sfida non deve essere facile ma nello stesso tempo non deve essere troppo difficile.
Deve collocarsi un po’ sopra le capacità attuali perciò sforza il corpo e la mente in modo che il proprio sforzo porti la migliore ricompensa e maggiore soddisfazione.
- Scopo
Cioè il desiderio di appartenere a qualcosa di più grande di noi stessi.
Le persone lavorano in modo più efficace ed efficiente se conoscono lo scopo dell’attività che fanno. Questo contiene il valore più alto per motivarli interiormente.
Cos’altro? Oltre a questi elementi fondamentali della nuova teoria di Motivazione 3.0, nel libro troviamo i consigli da mettere in pratica. Ricordiamoci quindi di: definire i nostri obiettivi, rompere la monotonia, tenere a mente la padronanza, ricompensare nel modo giusto i nostri piccoli passi per possedere il successo.
Ricapitolandolo, come motivate i vostri collaboratori, figli, genitori, amici e anche voi stessi? Basta con il “bastone e carota”! È ora di cambiare! Portiamoci a livello 3.0!
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ESEMPI DI MOTIVAZIONE INTRINSECA
- Marie Curie: La famosa scienziata polacca-francese, due volte vincitrice del Premio Nobel, è un esempio classico di motivazione intrinseca. Il suo lavoro pionieristico sulla radioattività è stato guidato dalla sua pura curiosità e passione per la scienza, piuttosto che da ricompense esterne.
- Mahatma Gandhi: Il leader indiano ha condotto la sua lotta per l’indipendenza del suo paese attraverso la non violenza e la disobbedienza civile. La sua motivazione era profondamente radicata nei suoi principi etici e nella sua convinzione nella giustizia, piuttosto che in ricompense materiali.
- J.K. Rowling: L’autrice di Harry Potter ha affrontato numerose sfide prima di raggiungere il successo mondiale con la sua serie di libri. La sua motivazione per scrivere non era solo basata sulla fama o il denaro, ma piuttosto sulla sua passione per la scrittura e la creazione di mondi fantastici.
- Nelson Mandela: L’ex presidente sudafricano ha trascorso anni in prigione per combattere l’apartheid nel suo paese. La sua motivazione intrinseca per la giustizia e l’uguaglianza lo ha spinto a perseverare nonostante le avversità.
- Temple Grandin: Una delle più importanti attiviste per i diritti degli animali e consulente nel settore dell’agricoltura, Grandin è anche autistica. Ha trasformato la sua esperienza personale in una missione per migliorare il benessere degli animali negli allevamenti, dimostrando una forte motivazione intrinseca verso una causa che la toccava profondamente.