TECNICHE DI RILASSAMENTO: l’importanza del benessere psicofisico.
Impariamo a rilassarci! Nella vita del mondo moderno, molti possono essere i fattori destabilizzanti e fonti di stress negativo. Conoscere le tecniche di rilassamento per prendere consapevolezza di noi stessi, lavorando costantemente al nostro equilibrio personale e cercando di compiere i passi per un valido percorso di miglioramento e crescita, è fondamentale per evitare, o gestire al meglio tutto ciò che mina la nostra serenità, non solo in ottica di benessere, ma anche a vantaggio della nostra produttività sostenibile.
Tecniche di rilassamento: l’importanza del benessere psico-fisico per essere felici e produttivi
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Tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo definiti “stressati”, ma sappiamo davvero di cosa stiamo parlando?
Il primo step da compiere è capirlo in maniera chiara e approfondita: che significa essere stressati? Che cos’è lo stress?
Solo andando così a fondo capiremo come gestirlo e perchè sia così importante imparare a farlo.
Impara a riconoscere lo stress
Il termine stress venne introdotto per la prima volta in biologia da Walter Bradford Cannon nel 1935 definendo una reazione che si manifesta quando una persona percepisce uno squilibrio tra le sollecitazioni ricevute dall’esterno e le risorse a disposizione al suo interno.
Appurato, dunque, che gli stimoli esterni attivano una nostra risposta, dobbiamo chiarire che non sempre questa è positiva e efficace.
Stress buono e stress cattivo
Lo stress non è necessariamente qualcosa di negativo, l’eustress (o stress positivo) è quello che si attiva quando si risponde ad un fattore esterno di stress con un senso di vitalità, speranza, o vigore; quando la reazione all’evento è l’accettazione di una sfida.
Quando invece la reazione al fattore esterno è correlata ad un senso di pericolo o di disturbo, sarebbe bene usare la parola distress (anche se spesso, se non sempre, viene utilizzata la parola generica ‘stress’). Si tratta di uno stato avversivo in cui non si è in grado di adattarsi completamente ai fattori stressogeni (che creano la condizione di attivazione), cioè di modificare positivamente la situazione o risolvere il problema, ed emergono comportamenti disadattivi.
Stress acuto e stress cronico
Un’altra importante distinzione da fare, nel definire lo stress è tra quello acuto e quello cronico:
Lo stress acuto si presenta quando gli stimoli dall’esterno si manifestano in maniera improvvisa e la nostra reazione si gioca e si esaurisce nel giro di pochi minuti o ore, come ad esempio lo shock di fronte ad una notizia luttuosa inaspettata.
Per stress cronico si intende, invece, la reazione prolungata che attiviamo quando gli eventi stressanti si protraggono per giorni, settimane, mesi come ad esempio quando ci troviamo di fronte ad un rapporto di lavoro problematico, o dobbiamo organizzare e gestire un trasloco.
Stress personale e stress lavorativo
Se, come detto, lo stress è la nostra reazione fisiologica ed emozionale ad un input esterno, è allora vero che questa reazione andrà ad influenzare il nostro agire nel mondo esterno in cui l’input si genera e si sviluppa.
Possiamo quindi distinguere tra:
– stress personale, quando è generato da uno stimolo derivante dalla nostra vita privata e dalle relazioni che tessiamo nel nostro quotidiano, come ad esempio, la fine di una relazione amorosa, la ricerca di una nuova casa da acquistare, la gestione dei figli, ecc
– stress lavorativo, quando invece deriva da un fattore legato all’ambiente di lavoro, alla nostra mansione, ad un compito assegnato o al cattivo rapporto con un collega.
Il punto che deve essere chiaro è che, a prescindere che lo stress si generi in ambito personale o lavorativo, i suoi effetti, più o meno debilitanti, si ripercuoteranno in ogni aspetto della nostra vita, di solito con un effetto domino.
I sintomi dello stress
Poniamo grande attenzione ai sintomi dello stress negativo, il distress può essere davvero pericoloso per la salute fisica e mentale!
Con uno sforzo di auto-ascolto e consapevolezza potremo prontamente riconoscere sintomi non fisiologici, come quelli cognitivi, comportamentali o emotivi.
Le tecniche di rilassamento
Come abbiamo visto, lo stress produce numerosi sintomi fisici e mentali che variano a seconda dei fattori situazionali di ogni individuo. Questi possono includere il declino della salute fisica e la depressione. Il processo di gestione dello stress è dunque una delle chiavi per una vita felice e di successo nella società moderna.
Nonostante lo stress sia spesso pensato come un’esperienza soggettiva, i livelli di stress sono facilmente misurabili, utilizzando vari test fisiologici, simili a quelli usati nei poligrafi; e sebbene la vita ci presenti numerose esigenze e circostanze che possono rivelarsi difficili da gestire, approfondire e formarsi sui principi per la gestione dello stress, ci fornisce una serie di modi per gestire l’ansia e mantenere il nostro benessere generale.
Sono disponibili molte tecniche pratiche che ci aiutano a prevenire e/o gestire lo stress, alcune sono utilizzate da professionisti della salute e altre possiamo impararle per l’auto-aiuto. Lo scopo di queste pratiche è di restituirci sensazioni positive e di controllo sulla nostra vita e sul nostro benessere.
È molto importante, però, tenere presente che non tutte le tecniche funzioneranno allo stesso modo per tutti, ecco perché provare diverse tecniche di gestione dello stress è fondamentale per trovare quella che, singolarmente o combinata con altre, funziona al meglio per noi.
Vediamo insieme quali sono le tecniche di rilassamento mentale e fisico:
- Tecniche cognitive
- Tecniche comportamentali
Le tecniche cognitive
Come ci suggerisce il nome, le tecniche cognitive sono quelle che vanno a potenziare le capacità e le competenze cognitive della persona. Con il termine cognitivo intendiamo l’ambito dei processi di conoscenza intesi però in maniera funzionale al comportamento. In parole più semplici, utilizzare tecniche cognitive per prevenire o gestire al meglio lo stress, significa avere competenze, un metodo di rilassamento, e nuove conoscenze che possano guidare meglio le nostre azioni. Ad esempio se ci ritroviamo spesso sotto stress per delle scadenze lavorative pressanti, potrà sicuramente essere utile potenziare le nostre capacità di time management.
Le tecniche comportamentali
Al contrario agiscono le tecniche comportamentali, ossia si concentrano a guidare e/o modificare dei nostri comportamenti, senza andare a indagare minimamente le sfere delle coscienza e della conoscenza, cercando anzi di bypassarle per non essere intralciate dall’intelletto e dal rigore della logica.
Stiamo parlando di rilassamento muscolare, training autogeno e yoga, respirazione consapevole, EMDR, mindfulness, ecc.
Vediamole un po’ più nel dettaglio:
– il rilassamento muscolare progressivo è una tecnica del rilassamento basata sul rilassamento fisico. ovvero sull’alternanza contrazione/rilasciamento di alcuni gruppi muscolari. Questa tecnica di rilassamento del corpo fu ideata negli anni trenta dal medico e psicofisiologo statunitense Edmund Jacobson. Nasce dalla volontà di sciogliere rapidamente stati di tensione, di ansia o di stress ed è indicata anche per le persone che non riescono a praticare il rilassamento autogeno, la meditazione o altre tecniche.
-il training autogeno, largamente conosciuto e diffuso in tutto il mondo come “esercizio di rilassamento”, è un metodo di aiuto psicosomatico elaborato dallo studioso di origine berlinese J.H. Schultz e dal suo stesso fondatore definito come un “metodo di autodistensione da concentrazione psichica”. Il T.A., acronimo con cui tale tecnica viene ormai usualmente indicata, se praticato correttamente e costantemente, può consentire di raggiungere un’autosuggestione ed un addestramento al cambiamento psicofisico, migliora il contatto con se stessi e rappresenta una risorsa dalle immense potenzialità per aiutare la mente sia a migliorare le quotidiane performances che ad alleviare disagi e stress psicosomatici di vario tipo.
– lo yoga è una disciplina che si rivolge alla persona nella sua totalità: non è mera ginnastica, ma è un vero e proprio allenamento interiore che scolpisce la mente e influenza il nostro modo di rapportarci con l’esistenza. Propone corsi di rilassamento per praticare un lavoro su se stessi ampio e profondo che abbraccia corpo e mente: quando siamo stressati, indubbiamente, qualcosa non sta funzionando nell’approccio con la realtà che finiamo per sbranare come un cane con l’osso.
– la respirazione consapevole: il respiro è un atto inconsapevole, ma trasformarlo in un atto consapevole può rivelarsi un grande strumento, terapeutico e spirituale. Il controllo del respiro permette il controllo della mente. Si tratta di una delle tecniche di rilassamento profondo.
– la desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari (in inglese eye movement desensitization and reprocessing da cui l’acronimo EMDR), è un metodo clinico da poco diffuso (la prima pubblicazione scientifica risale al 1989) in alcune forme di psicoterapia. Sono esercizi di rilassamento mentale semplici ma con un forte impatto di efficacia.
– la midfulness è sicuramente una delle più famose tecniche per rilassarsi una parola inglese che vuol dire consapevolezza, ma in un senso particolare. Tra le possibili descrizioni è diventata “classica” quella di Jon Kabat-Zinn, uno dei pionieri di questo approccio. “Mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare: a) con intenzione, b) al momento presente, c) in modo non giudicante”.
Rilassarsi è davvero una cosa seria!
Detto questo, possiamo affermare che tutte questi metodi di rilassamento o tecniche di rilassamento, puntano a ridurre i livelli di stress ma sono delle validissime alleate anche nella prevenzione, in quanto ci mettono in contatto diretto con la parte di noi che ha bisogno di essere ascoltata e accolta per poterci accorgere di un eventuale squilibrio che genererà distress.
Nella vita del mondo moderno, molti possono essere i fattori destabilizzanti e fonti di stress negativo: prendere consapevolezza di noi stessi, lavorando costantemente al nostro equilibrio personale e cercando di compiere i passi per un valido percorso di miglioramento e crescita, diventa dunque fondamentale per evitare, o gestire al meglio tutto ciò che mina la nostra serenità, non solo in ottica di benessere, ma anche a vantaggio della nostra produttività sostenibile, puntare sul benessere in realtà è un investimento produttivo a lungo termine.
Che ne pensi? Qual è la tua tecnica di rilassamento preferita? Quella che ti permette di mantenere benessere e produttività?
Un consiglio? Parti da te stesso e dal tuo benessere poi inizia a migliorare, qui il nostro corso per te.