VIDEOMARKETING: l’importanza del marketing a video.
Una delle maggiori sfide nell’ambito del digitale è riuscire ad attirare l’attenzione verso il proprio business. Si cercano continuamente nuovi espedienti per emergere dalla folla di contenuti, pagine e siti che popolano il web. Per migliorare una strategia di marketing, nel 2020, la soluzione sembra essere il Video Marketing, la colonna portante di ogni strategia di marketing digitale. Questo è il momento del videomarketing, Facebook dichiara che il lockdown sembra aver incrementato un’ascesa del contenuto video già in atto, dallo scorso gennaio si registra un +50% degli spettatori nei contenuti live della piattaforma. Non ci sono più dubbi: il video è la chiave per moltiplicare le visualizzazioni, le interazioni e i feedback! Stando agli ultimi dati il fenomeno coinvolge ormai tutte le piattaforme social su scala globale:
- Facebook ha un incremento medio di engagement pari al 13,9%;
- Twitter registra un aumento di interazioni intorno ai tweet con video del 10%;
- su Instagram i video generano maggiori interazioni rispetto a qualsiasi altro contenuto pubblicato;
- Linkedin registra un aumento di condivisioni del 20% di contenuti contenenti un video;
- Le visualizzazioni di branded video su Pinterest registrano una possibilità di acquisto del prodotto pari al 2,6%.
Che cos’è il VideoMarketing?
Contenuti
Facciamo prima un passo indietro, il Video Marketing è una strategia di marketing che consiste nell’elaborazione e realizzazione di contenuti video nel rispetto di tre fondamentali requisiti:
- Educare
- Ispirare
- Intrattenere
Una strategia di promozione digitale non può più fare a meno del video marketing, poiché è vitale per incuriosire ed emozionare il pubblico entrando in sintonia con esso. Secondo i report di Cisco si stima che entro il 2021 il consumo di contenuti video sarà pari all’82% del traffico internet, mentre entro il 2023 la popolazione il 71% della popolazione si connetterà da uno smartphone. Negli ultimi anni ci si rifà spesso alla frase “content is king”: la creazione di video si trova al centro di tutto, infatti più dell’80% del traffico globale su Internet viene generato proprio dai contenuti visivi.
Perché proprio i video?
Si deve cercare di stare al passo con i nuovi trend e con i nuovi strumenti per generare user generated content. Intanto crescono le piattaforme come Youtube e Tik Tok, che si sta facendo sempre più strada acquisendo utenti e lanciando nuovi trend di mercato. Nell’era della spettacolarizzazione del contenuto e della perdita di attenzione l’efficacia di una strategia di video Marketing è dimostrata dall’effetto psicologico del contenuto sull’utente. Secondo una ricerca di Hubspot il cervello dell’uomo elabora un formato video 60 mila volte più velocemente rispetto ad un contenuto di tipo testuale. I video hanno una forza attrattiva, migliorano la connessione emotiva con gli utenti e non richiedono un grande sforzo, o una partecipazione attiva. I contenuti video hanno un alto tasso di retention, quindi il nostro cervello impiega meno risorse e tempo per ricordarli grazie alla multimedialità di parole, immagini e suoni. Le persone preferiscono i video! Wyzowl, una tra le più importanti video company americane, ogni anno stila un report di monitoraggio che aiuta a capire l’importanza dei video nel complesso mondo del marketing, vediamo alcuni dati chiave:
- Il 66% degli utenti predilige video di breve durata;
- l’84% degli utenti compra un prodotto dopo aver visualizzato un video;
- l’86% degli utenti vorrebbe saperne di più circa il brand menzionato nel video;
- il 96% degli utenti visualizza il video per entrare meglio in contatto con un prodotto o servizio.
Pianificare una strategia corretta di Video Marketing
Uno dei primi step in una strategia di questo tipo è stabilire gli obiettivi da raggiungere, tra gli approcci più utilizzati c’è quello S.M.A.R.T. in cui nulla viene lasciato al caso:
- S (Specific): obiettivo definito in modo chiaro e specifico.
- M (Measurable): obiettivo con indicatori quantitativi e qualitativi attraverso cui misurarlo.
- A (Achievable): un obiettivo costituisce una sfida raggiungibile in accordo con le proprie risorse.
- R (Relevant): un obiettivo importante e desiderabile.
- T (Time Based): nella formulazione di un obiettivo si definisce il tempo entro cui deve essere raggiunto.
Con una strategia di Video Marketing, di solito, si cerca di raggiungere i seguenti obiettivi:
- Generare engagement e awareness per il brand o l’azienda;
- Ottenere più views al sito web;
- Generare lead;
- Incrementare la vendita del prodotto;
- Incrementare il tempo di permanenza sul sito;
- Ridurre il numero di ticket al customer service.
Segmentare il pubblico
Un altro step della pianificazione strategica è identificare il segmento del proprio pubblico, domandarsi chi sono i nostri potenziali clienti, le nostre buyer persona, che tipo di interessi hanno, l’età anagrafica, quali sono i loro bisogni e desideri, anche quelli che ancora non sanno di avere! Un video che genera emozioni ha una maggiore probabilità di essere condiviso e di avvicinare gli utenti all’azienda o al brand di riferimento. YouTube, è andato in soccorso dei marketers stilando tre gruppi di temi per la creazione di strategie video efficaci, chiamata da Google la “strategia delle 3H”:
- Hygiene o Help: si tratta di video ricercati costantemente dagli utenti, nella piramide con le 3H, questa tipologia si trova alla base, in questa fascia troviamo i video “How To” che insegnano e spiegano come fare qualcosa o presentano le caratteristiche di un prodotto. Con queste tipologie l’azienda acquisisce autorevolezza mettendo a disposizione soluzioni chiare e affidabili, inoltre l’ottimizzazione del video in ottica SEO fornisce un ottimo canale per incanalare traffico dai motori di ricerca.
Ad esempio, One Plus, aziende cinese che produce telefoni, ha ideato una serie di masterclass per insegnare ai propri utenti le tecniche del filmaking col loro nuovo prodotto.
- Hub: contenuti video a metà della piramide, hanno l’obiettivo di trasformare gli utenti casuali in utenti fidelizzati, dare un valore al gruppo target individuato ed essere una base conversazionale per creare engagement tra il brand e gli utenti, o anche tra gli stessi. Un altro obiettivo è l’incremento dei follower sulle pagine social, è richiesta una buona pianificazione, coinvolgimento e anche una maggiore specificità per rafforzare il tone of voice e la brand idendity.
Un esempio è quello fornito da Lancome, che ha creato una serie di lezioni e tutorial di make up live su Instagram insieme alla truccatrice Lisa Eldrige e alla super modella Taylor Hill, che ha generato interesse e ricondivisioni del contenuto e feedback degli utenti tra le varie piattaforme.
- Hero: contenuti video situati all’apice della piramide, creano un impatto “wow” del tutto eccezionale, attirano maggiore pubblico e incrementano la brand awareness. Lo standard qualitativo di questi contenuti richiede qualità e investimento elevati, solitamente ci sono pochi video hero nel corso dell’anno, si utilizzano per le occasioni più importanti, come il lancio di un prodotto, o ricorrenze importanti, un live-streaming ben pubblicizzato potrebbe facilmente divenire un video hero.
Un esempio vincente di questo tipo è quello di Volvo, nel suo sensazionale video in cui si propone un Live Test della vettura con l’attore Van Damme, divenuto virale poiché non sembra minimamente di star vedendo un contenuto pubblicitario.
Video marketing platforms? La scelta della piattaforma
In una strategia di Video Marketing a fare la differenza è anche la piattaforma che si sceglie per veicolare il contenuto. Non esiste quella ideale per tutti, ma ci si rifà agli obiettivi predefiniti della strategia e al target. I canali più importanti in questo momento sono: YouTube, Facebook, Instagram, Linkedin.
- Youtube: ha un potenziale range di pubblico molto alto, i video che circolano possono venire visualizzati anche nel circuito di Google AdSense. Su YouTube cambia la modalità con cui vengono presentati i contenuti, è più facile trovare la propria nicchia di spettatori, si può creare un canale personale in cui è ammessa anche la pubblicazione di video più lunghi. Tra gli aspetti negativi si segnala la possibilità che gli utenti possono essere condotti lontano dal canale del brand, perché cerca di far visualizzare agli utenti il maggior numero di video.
- Facebook: secondo gli insightla fascia di pubblico più numeroso sulla piattaforma sono gli uomini dai 25 ai 34 anni, perciò i contenuti video si frappongono nel feed degli utenti alle altre tipologie di post. Il vantaggio competitivo risiede nel fatto che i video sono più performanti rispetto ai classici annunci tradizionali e si possono raggiungere dei buoni risultati anche con budget relativamente bassi. Per realizzare un contenuto video bisogna ricordare che l’85% viene visionato senza l’audio, quindi la scelta di mettere dei sottotitoli diventa quasi strategica, se non obbligatoria. La lunghezza consigliata si aggira tra i 15 e i 90 secondi e si deve mettere in risalto il valore aggiunto che gli utenti potrebbero trarre dalla visione del video. Uno dei formati più consigliati è quello verticale, inoltre già dal quinto secondo si deve cercare di attirare l’attenzione dell’utente. Tra gli aspetti negativi si segnala il feed molto competitivo per cui il contenuto video ha poche probabilità di insediarsi.
- Instagram: i dati insight indicano un incremento della fruizione dei video tra il 2018 e il 2019 dell’80% e ci si aspetta ulteriori crescite. Ci sono diverse tipologie di contenuti che possono essere caricate: feed (video max 60 secondi), stories (max 15 secondi), IGTV e Reels (video più lunghi). La parola d’ordine su Instagram è creatività, considerati i pochi secondi a disposizione bisogna puntare su contenuti originali, spettacolari e di buona qualità, solo così gli utenti saranno disposti a seguire e interagire con la pagina del brand.
- Linkedin: si tratta di una piattaforma B2B, in cui oltre al numero di contenuti video sono state introdotte, da pochissimo, anche le stories. Stando ai dati del report di Wyzowl, nel 2020 il 66% dei marketers utilizzerà i contenuti video per far conoscere e scoprire la propria azienda o il proprio marchio, stimolando la curiosità degli utenti. In una campagna di Video Marketing su Linkedin bisogna considerare la tipologia di dispositivo utilizzato e seguire alcuni accorgimenti: video di alta qualità e ottimizzati per la versione mobile; aggiunta di sottotitoli, nel caso di utenti con l’audio disattivato; brevità del contenuto visivo (max 10 minuti).
Generare Lead e fare Storytelling con il Video Marketing
Solitamente con una campagna di Video Marketing si punta ad incrementare la brand awareness, ma con i video si possono anche acquisire lead. La chiava sta nell’inserimento di una Call to Action (CTA) con un messaggio forte da lasciare agli utenti alla fine del video che li farà atterrare sul sito web. Si deve puntare a inserire le persone in un funnel prima che venga distratto con altri post o video presenti sul feed delle piattaforme. Un piccolo accorgimento strategico per essere più persuasivi e convincere gli utenti a registrarsi è concedere un bonus o un premio agli iscritti, o un codice promozionale in cambio della loro azione. I video in questo caso devono essere brevi, più il video sarà lungo meno persone arriveranno a visualizzarlo fino alla fine. I video sono anche un ottimo strumento per fare storytelling, raccontando una storia, intrattenendo e stimolando l’immaginazione del nostro pubblico. I registri possono essere di diverso tipo, dipende dal mercato di riferimento e dal target di ogni azienda, fondamentale nel racconto è la volontà di emozionare l’utente e lasciare il segno. Il messaggio deve rimanere nella mente delle persone e spingerle a compiere un’azione verso il brand; alcune aziende utilizzano lo storytelling per coinvolgere gli utenti puntando all’incremento dell’engagement, mentre altre invece puntano ad aumentare l’awareness raccontando la propria storia.
La misura e il tracciamento dei risultati
In una campagna di Video Marketing bisogna comprendere quali metriche analizzare e monitorare per capire se la nostra campagna sta avendo successo e portando buoni risultati. Solitamente ci si affida al numero totale di views per evidenziare l’andamento generale, per risultati più dettagliati invece si esamina la percentuale di video visualizzata edi interazione generata. Ogni tipologia di piattaforma ha delle statistiche interne, quindi grazie a queste è possibile monitorare nel dettaglio la nostra campagna, trarre informazioni circa le abitudini e le preferenze del nostro pubblico, e poter effettuare dei test per capire quali format hanno una performance migliore.
La Motion Graphic per una strategia vincente
Motion graphic o “grafica in movimento” è una tecnica di animazione che inserisce il movimento al graphic design. La parola “motion” sta ad indicare l’elemento vitale di immagini, testi e simboli che uniti insieme danno l’illusione di movimento, è una tecnica vincente per dare vita a progetti grafici creando contenuti di video marketing dall’effetto “WOW”. Con questa tecnica si possono realizzare contenuti di ogni tipologia e senza alcun limite, i video devono essere:
- multimediali e diretti;
- immediati e di facile comprensione;
- originali e ad alto impatto;
- unici e pensati su misura per le esigenze del cliente.
Animazione tradizionale VS Motion graphic: chi vincerà?
Mentre l’animazione tradizionale crea l’illustrazione da zero e in un secondo momento viene animata, la motion graphic è più versatile e si adatta ad ogni tipologia di narrazione, questo perché i programmi di animazione sono più semplici e rapidi. Si tratta di una forma d’arte vera e propria con cui poter dar vita a contenuti multimediali persuasivi e attrattivi, in un video di pochi minuti grazie alle immagini, ai suoni e alle animazioni si crea sinergia e si amplifica il messaggio del video moltiplicandone l’efficacia e facilitando il raggiungimento dell’obiettivo della strategia di video marketing. Per realizzare un video con questa tecnica ci sono alcuni elementi indispensabili:
- contenuto testuale breve e conciso, tone of voice coerente con il brand o l’azienda di riferimento;
- stile grafico semplice che ricalchi l’immagine aziendale o del brand;
- integrazione di suoni, musica e voce che accompagni l’utente durante la narrazione;
- inserimento di animazioni che integrano gli elementi del video e del racconto.
In un contenuto multimediale ciò che conta è la sinergia tra gli elementi che permette di veicolare il messaggio in maniera immediata con contenuti brevi, ingaggianti e persuasivi, ora non resta che iniziare a cimentarsi con questa nuova sfida!