Democratizzazione del sapere: MOOC – caratteristiche e piattaforme

DEMOCRATIZZAZIONE DEL SAPERE, OGGI PIÙ CHE MAI! Ah sì?! E come? Con i MOOC!
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Avrete sicuramente notato come negli ultimi anni si sia sviluppata tutta una serie di risorse online, che permettono di imparare cose fino a poco tempo fa inimmaginabili.
Partiamo dalle più banali ricette di cucina, che stanno spopolando sui vari social, e dai ai cosiddetti “tutorial” di make up. Dai fantomatici “life hacks” – trucchetti che dovrebbero facilitare la vita di tutti i giorni -, e dai video motivazionali. Arriviamo ai video sul life style, a quelli prodotti da coach o trainer di ogni genere, per finire con tutorial più specializzati, ad esempio sull’utilizzo di software o strumenti, o con dei veri e propri corsi online, più o meno ufficiali e riconosciuti dalle istituzioni.
Qual è il filo conduttore di tutte queste risorse? La democratizzazione del sapere, appunto! La possibilità di accedere a queste pillole di conoscenza praticamente ovunque – a patto che abbiate un dispositivo connesso ad internet, ovviamente.
Cosa comporta questo? La possibilità di imparare potenzialmente qualsiasi cosa e accedere a queste fonti di sapere in modo potenzialmente illimitato!
L’espressione più alta, se vogliamo, di questa democratizzazione del sapere, sono quei corsi online, accessibili da piattaforme di vario genere, che chiamiamo MOOC (Massive Open Online Courses).
Spesso però, molti corsi vengono definiti erroneamente MOOC, pur non essendolo.
Cosa sono allora esattamente i MOOC? Cosa si intende realmente?
Michael Orey, professore associato dell’Università della Georgia, nonché promotore della modernizzazione dell’apprendimento tramite la tecnologia, e del concetto di “learner-centred experience”, ovvero un insegnamento che risponda al meglio alle necessità dello studente, ha cercato di dare una definizione più chiara dell’acronimo MOOC.
Il termine “Online course”, ovvero corso online, definisce ciò che chiamiamo “e-learning”. Dunque, e-learning e MOOC sono la stessa cosa? Non esattamente. I MOOC ne sono, per così dire, un sottoinsieme, una tipologia specifica, con delle caratteristiche a sé stanti. Sciogliamo l’acronimo e facciamo chiarezza.
La sigla MOOC definisce questi strumenti essenzialmente come: corsi (courses) disponibili via internet (online), gratuiti (open), e di massa (massive), ovvero che, per loro natura, si rivolgono ad un pubblico verosimilmente illimitato o comunque molto vasto. Il termine e-learning si riferisce invece a dei corsi rivolti ad un pubblico più ristretto, tipicamente quello aziendale.
La gratuità, dunque, escluderebbe, secondo Orey, gran parte dei corsi reperibili online, che sono invece a pagamento.
Caratteristiche del MOOC
La maggior parte dei MOOC prevede dei video solitamente piuttosto lunghi, che si concludono tramite dei test di varia natura, nella maggior parte dei casi a risposta multipla.
Dei forum permettono poi agli studenti di discutere le lezioni tra loro, creando una community interattiva. Queste discussioni, pur essendo una parte fondamentale dei MOOC, poiché crea coinvolgimento e confronto, non riescono però a creare delle vere e proprie relazioni tra gli studenti, secondo Orey. Si fermerebbero solo al puro scambio informazioni. Nel caso dell’e-learning invece, con la sua ricaduta su un pubblico più ristretto, le relazioni, sia tra studenti, che tra studenti ed insegnanti, diventano cruciali per la buona riuscita dell’apprendimento.
La tipologia e-learning si può quindi riferire ai corsi che vengono utilizzati in azienda, mentre i MOOC si rivolgono potenzialmente a tutto il pubblico raggiungibile online e non possono essere racchiusi all’interno delle pareti aziendali.
Come scegliere tra un MOOC ed un corso a pagamento?
Diversa tipologia, diverso impegno del produttore, diverso risultato! Per la loro natura gratuita, i MOOC, di base, non permettono un guadagno ai produttori. Non ricavando un guadagno dalla loro pubblicazione, generalmente sono anche minori le risorse che gli ideatori sono disposti ad allocare per la loro realizzazione. Per questo motivo, solitamente consistono in video corsi dalla fattura piuttosto semplice, in cui sullo schermo troviamo un’inquadratura del docente, senza grandi elaborazioni grafiche o post produzioni.
I corsi a pagamento, invece, anche quelli disponibili al pubblico online, e quindi massivi – chiamati MOCs (Massive Online Courses) – sono più spesso realizzati da esperti del settore di riferimento, con un team di professionisti, sviluppatori, instructional designers, ecc, al loro seguito, che ne cura dettagliatamente l’ideazione, la creazione e la diffusione e gestione.
Questo però non necessariamente significa che i MOOC siano di qualità minore, anzi! Sono reperibili online dei validissimi corsi gratuiti, che permettono di acquisire grandi competenze. Competenze che fino a qualche anno fa era possibile acquisire solo frequentando dei corsi in aula, con un costo molto elevato, sia in termini di denaro che di impegno personale.
La flessibilità, ecco qual è il più grande punto di forza dei MOOC! Dettata da quel principio di “learner-centred experience” di cui parlava Orey, in cui tutto ruota intorno allo studente.
Come sono nati i MOOC?
I MOOC nascono inizialmente proprio da quella volontà di democratizzare del sapere di cui parlavamo al’inizio. Sono stati creati quasi come un esperimento, per rendere disponibili a chiunque e gratuitamente alcuni corsi universitari. Questo avvenne nel 2008, ad opera di George Siemens e Stephen Downes, ma già dal 2004 si iniziava a parlare di una certa forma di apprendimento facilitato dalla tecnologia.
Tuttavia, i corsi MOOC così come li conosciamo oggi, nacquero, più o meno ufficialmente, nel 2011, quando Sebastian Thrun, professore presso l’Università di Stanford, organizzò un MOOC sul tema dell’intelligenza artificiale, con lezioni accessibili tramite una pagina internet in cui erano contenuti i video delle sue lezioni e dei test a risposta multipla.
Visto il successo di questo corso, nel 2012 Thurun fondò una compagnia, la KnowLabs, da cui nacque poi Udacity, una sorta di università online, ancora attiva, con un focus particolare su tematiche tecnologiche, che rende possibile e facilmente accessibile l’apprendimento di diverse competenze. Si parla di “lavori del domani”, di Android, Data Science, CS, iOS, Software Engineering, Web Development, ma non solo: vengono affrontate anche altre tematiche, non strettamente legate all’ambito tecnologico, il tutto tramite corsi sia a pagamento che gratuiti.
Un altro esempio, sempre proveniente da Stanford, è quello di Daphne Koller e Andrew Ng, che sempre nel 2012 hanno lasciato il lavoro in università per dare vita a Coursera, una piattaforma in cui è possibile trovare numerosi corsi provenienti da diverse università internazionali ma anche italiane, e che conta 24 milioni di utenti. I corsi sono gratuiti e le tematiche principali sono più diversificate rispetto a quelle di Udacity: spaziano dalle materie umanistiche al business, dalla matematica e logica allo sviluppo personale, fino alle lingue… Ma non finisce qui!
Due casi non vi bastano? Allora andiamo avanti!
Con cosa?
Con edX! Altra piattaforma online, in cui possiamo trovare materiale accademico a disposizione di chiunque. Stavolta parliamo però di una società nata a scopi non-profit dall’università di Harvard e dal Massachusetts Institute of Technology (MIT), ancora una volta nel 2012, che oramai conta 90 partner tra università ed istituzioni in tutto il mondo.
EdX non fa una distinzione di settori principali della sua attività, probabilmente proprio per il gran numero di partners su cui può contare, ma c’è qualcosa di interessante su cui è giusto soffermarsi: è possibile seguire dei micro-master online ed ottenere dei certificati dalla fruizione dei corsi, spendibili nel proprio lavoro.
Il 2012 sembra quindi essere l’anno della svolta! E l’impatto di questa nuova forma di insegnamento è ben visibile anche dalla quantità di ricerche del termine “MOOC” registrate dal motore di ricerca di Google.
Il grafico riportato da Google Trends (strumento che permette di vedere l’andamento delle ricerche, da parte del pubblico, di un determinato termine sul motore di ricerca di Google) mostra un’impennata del termine, a partire dal 2012. Sarà un caso che questo sia anche l’anno di fondazione delle piattaforme di cui stavamo parlando? Avere dei dubbi è legittimo, ma a noi sembra una motivazione più che valida!
Altre piattaforme MOOC
Via via nel tempo sono nati diversi altri siti per la fruizione di corsi online, anche non strettamente legati alle università. Le caratteristiche dei MOOC negli anni si sono adattate ai cambiamenti della società e della tecnologia, perdendo alcune delle caratteristiche iniziali ed acquistandone altre. Oramai ad esempio non sono più soltanto le università a rilasciare corsi e certificati, ma numerosi esperti ed istituti di vario genere; altra modifica avvenuta nel tempo è la tendenza ad accorciare sempre più i corsi, o meglio a frammentarli in tanti moduli, ricercando sempre più quella facilità di fruizione che è sempre stata uno dei fondamenti dei MOOC, fin dalla nascita.
Vediamo ora altre piattaforme popolari:
– LYNDA: è forse tra i più conosciuti, probabilmente anche per la sua acquisizione da parte di LinkedIn. Conta un gran numero di corsi e offre la possibilità di filtrarli in base a diversi criteri di ricerca: non solo l’argomento, ma anche il livello di difficoltà, la durata del video, gli autori, ecc. I argomenti sono principalmente concentrati in ambito digital, e riguardano: design; foto, video e illustrazione; web; business; it e altro, con corsi specifici anche sull’utilizzo di diversi software. Grande flessibilità e specificità, quindi. Per poter usufruire dei corsi è necessario effettuare una iscrizione a pagamento, secondo diversi piani disponibili. Solo alcuni tutoria introduttivi di alcuni corsi sono disponibili gratuitamente, ma questi servono soltanto a dare un’idea del corso che sarà fornito a pagamento.
– UDEMY: nato in Turchia, Udemy conta oggi tre quartier generali, a San Francisco, Ankara e Dublino. Una vastissima collezione di più di 45.000 corsi, divisi in 15 categorie, non esclusivamente in lingua inglese, ma anche in altre lingue, tra cui l’italiano. Scegliendo una categoria, è possibile infatti selezionare solo i corsi nella nostra lingua di preferenza, tra le 23 disponibili. L’offerta ovviamente si restringe rispetto ai 45.000 corsi totali, ma per la lingua italiana il numero è comunque allettante! Altra possibilità che si ha è quella di scegliere se visualizzare solo i corsi gratuiti, quelli a pagamento, o entrambi.
Sia Lynda che Udemy offrono corsi extra universitari, a differenza della maggior parte delle piattaforme.
– EMMA (European Multiple MOOC Aggregator): è un progetto co-finanziato dall’UE, a cui partecipano diverse università Europee, tra le quali troviamo anche alcune università italiane. I corsi forniti, circa 60, sono disponibili anche in modalità multilingue. La piattaforma è piuttosto nuova e forse ancora migliorabile, ma è possibile trovare anche qui degli spunti interessanti. È comunque interessante tenerla in considerazione visto il collegamento con l’Unione Europea, e per tenere d’occhio la sua evoluzione.
– SKILLSHARE: altra piattaforma molto user-friendly. Nella homepage si dice che siano disponibili più di 15.000 corsi: tra questi, alcune centinaia sono disponibili gratuitamente, ma per avere accesso al pacchetto completo, bisogna registrarsi scegliendo un piano “premium”, dal costo comunque piuttosto irrisorio (15€ mensili – 10 scegliendo il pagamento annuale). Il materiale disponibile gratuitamente è suddiviso in 4 macro-categorie – tecnologia, lifestyle, business e creatività -, ognuna delle quali è poi nuovamente ramificata in altre sotto-categorie, che contengono vari corsi al loro interno. I video sono generalmente costituiti da una ripresa dell’insegnante e di ciò che l’insegnante sta spiegando (un software, una composizione grafica, ecc), tramite la condivisione dello schermo del pc ad esempio.
Piattaforme MOOC made in Italy
Dunque, come dicevamo poco fa, le prime piattaforme MOOC sono nate da Università americane. Nel tempo però se ne sono sviluppate a dismisura, in tutto il mondo. E sì, anche in Italia! Vediamone alcune:
– EDUOPEN: in partnership con ben 17 Università di tutta Italia, Eduopen è una piattaforma – disponibile anche in versione inglese – sostenuta e finanziata dal Miur. Conta 53 corsi e 8 percorsi, sulle seguenti tematiche: scienze umane; informatica, gestione e analisi dati; medicina e salute; scienze; scienze sociali; tecnologia, design e ingegneria. Pur non essendo particolarmente raffinata dal punto di vista estetico, è un portale intuitivo e di facile utilizzo, se le tematiche trattate sono di vostro interesse!
– OILPROJECT: è una piattaforma graficamente più curata e più moderna, ma forse più scolastica dal punto di vista degli argomenti trattati – almeno in apparenza. Questi infatti vengono divisi in 12 materie, la maggior parte delle quali sembrano essere proprio quelle che affrontano ogni giorno gli studenti.
Nella presentazione stessa del sito, la piattaforma si proclama infatti come una scuola gratuita online, la più grande d’Italia. In realtà, questi 12 argomenti si sviluppano al loro interno in diverse tematiche, che non sono poi così scontate. A voi il compito di scoprire quelle che preferite!
– LACERBA: altra realtà italiana, stavolta incentrata principalmente su digital, tecnologia e start up. Gli argomenti disponibili sono abbastanza diversificati e ne troviamo alcuni anche poco conosciuti in Italia, come il Growth hacking. Sono 5 le categorie che raccolgono i corsi: programmazione, web design, business per startup, marketing per startup, personal branding. È possibile acquisire le basi di ciascun argomento usufruendo dei video gratuiti; per un approfondimento però è necessario acquistare altri moduli a pagamento.
– LIFELEARNING: conta una grande quantità di corsi, gratuiti e a pagamento, che spaziano in diverse discipline e ambiti, comprese le lingue, la cucina, il business, il digital e non solo! La peculiarità di questa piattaforma è la sezione riguardante il lifestyle, tanto popolare oggi, soprattutto sui social media. In arrivo su Lifelearning sono anche i corsi di formazione professionali accreditati ed i MOOC universitari.
Ma il panorama non si chiude certo con questo elenco di realtà. Ne potremmo citare tante altre, come Alison, FutureLearn, Iversity, Open2Study e non solo!
Insomma, come avrete capito, avete l’imbarazzo della scelta! Non vi resta che spulciarli e scegliere la piattaforma MOOC che fa più al caso vostro!
Intanto, rimanete in contatto con noi, tramite social e newsletter: tante novità vi aspettano – anche sul tema MOOC!