LEADERSHIP AGILE: cos’è e perché è importante.

Negli ultimi dieci anni il concetto di leadership agile si è fatto strada tra le rapidissime evoluzioni delle diverse culture aziendali per affermarsi come uno stile gestionale devoto alla promozione della flessibilità negli ambienti di lavoro dinamici e complessi. Senza ulteriori indugi, questo è il momento di conoscerlo più da vicino e coglierne i fondamenti per non lasciarsi trovare impreparati.
Cos’è la leadership agile?
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Con l’espressione “agile leadership” si definisce un approccio caratterizzato da una profonda proattività che ci spinge a giocare d’anticipo, puntare sull’innovazione e favorire la collaborazione creando squadre competenti e dotate di un buon grado di autonomia. All’interno di questa visione, infatti, i leader promuovono l’innovazione attraverso una progettualità aperta e condivisa tra team interconnessi capaci di lavorare rapidamente per raggiungere risultati di alta qualità.

Agile mindset: come si riconosce un leader agile
Iniziamo da ciò che abbiamo introdotto nel paragrafo precedente: uno dei pilastri centrali della leadership agile (e quindi uno degli attributi fondamentali del leader agile) è la predisposizione all’innovazione e al cambiamento. Per essere davvero agile, quindi, un leader deve essere disposto ad affrontare le sfide del cambiamento con una fiducia stabile e continua rispetto alle proprie capacità, al valore della propria squadra e alla qualità degli obiettivi condivisi.
In aggiunta a queste preziose certezze, l’agile leader deve poter contare anche su altre importanti qualità come la capacità di ascoltare e cogliere i segnali non verbali, un’instancabile curiosità, una resilienza vivace e l’abilità di saper riconoscere e valorizzare le diversità.

Principi leadership agile 4 + 6
Per trasformare un agile mindset in un esempio reale di agile leadership possiamo partire dallo studio di dieci principi chiave che distinguono il modello della leadership agile da quello tradizionale.
- Inclusività: un leader agile riconosce il potenziale della diversità (di genere, cultura, razza, età, orientamento sessuale, istruzione, sensibilità…) e lo tiene in considerazione nella creazione di team il più possibile eterogenei e sinergici.
- Modello orizzontale: a differenza della tradizionale cultura piramidale, caratterizzata da flussi top-down, l’agile leadership dà centralità al concetto di network, caratterizzato da una connessione costante tra tutti i livelli dell’organizzazione e da una comunicazione rapida ed efficace.
- Empowerment: incoraggiare in ogni individuo lo sviluppo di una nuova consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità aumenta il quoziente di inclusività di ogni team e consente di creare una cultura interna più vivace, funzionale e produttivamente affidabile.
- Senso del tempo: nella leadership agile, la spinosa questione della gestione del tempo torna in prima linea. L’agile leadership, infatti, punta a un ripensamento del rapporto tra persona e tempo che mette al centro il valore della più limitata tra le risorse per far sì che venga utilizzata nel modo più fruttuoso eliminando, al contempo, la frustrazione che può derivare da una cattiva gestione.

- Smart e remote working: anche in questo caso, il motto è “la persona al centro”. Uno dei principi fondamentali della leadership agile è la capacità di progettare e gestire dinamiche di lavoro smart o da remoto in modo da aumentare la produttività del team, ridurre l’assenteismo e consentire a ciascuno di ottimizzare l’equilibrio tra lavoro e vita privata.
- Visione sistemica: un’autentica implementazione di un modello di leadership agile presuppone la capacità, da parte del leader, di comunicare efficacemente e continuamente la vision dell’azienda a chiunque faccia parte di quest’ultima.
- Benefici win-win: l’agile mindset contiene un’altissima considerazione dell’unità-gruppo e delle persone che la compongono, motivo per cui è importantissimo trovare il modo di trasformare ogni sfida e ogni risultato in un’opportunità per ottenere benefici sia per l’azienda che per il gruppo e i suoi singoli componenti.
- Autonomia: insieme all’inclusione e all’empowerment, il leader agile coltiva anche l’autonomia di tutte le risorse umane a sua disposizione affinché ciascuna di loro sia in grado di produrre al massimo della velocità e della qualità e con il massimo della soddisfazione.
- Razionalità dei processi: la funzionalità non può fermarsi al (pur prezioso) time management. Ecco perché la leadership agile ci insegna anche a razionalizzare e ottimizzare tutti i flussi di lavoro in modo da renderli il più lineari, efficienti ed efficaci possibile.
- Cultura del feedback: come si costruisce un gruppo funzionale senza utilizzare i feedback? Semplice: non si può fare. L’agile leadership ci incoraggia ad abbracciare la cultura del riscontro in modo da massimizzare la trasparenza di desideri, esigenze e aspettative per creare un sistema-gruppo sempre più coeso e produttivo.
E adesso? Se il nostro piccolo approfondimento sulla leadership agile è stato di tuo gradimento, ti invitiamo a leggere il nostro articolo sull’importanza del sensemaking o il nostro approfondimento sulle caratteristiche del “vero” leader.
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Ottimo anche questo articolo di hbr qui.