FILOSOFIA AZIENDALE (BUSINESS PHILOSOPHY): tutto quello che devi sapere.
filosofia aziendale_ Il segreto per portare profondità e senso nelle imprese moderne
anonimo 2021
La business philosophy (o “filosofia aziendale”) è l’insieme di principi fondamentali che reggono il modo in cui un’impresa opera ed evolve, e comprende lo scopo dell’azienda (mission), le sue prospettive per il futuro (vision) e le implicazioni etiche osservate da chi ne fa parte.
La business philosophy di un’impresa riflette i valori dei suoi rappresentanti e quelli che tutti i suoi stakeholders dovrebbero condividere, ma offre anche altre informazioni preziose per mettere a fuoco l’identità di un’azienda: quali sono le sue priorità, qual è il mondo che vuole costruire, che sguardo ha sulla società e molto, molto altro.
Filosofia in azienda
Contenuti
La filosofia interna di un’azienda si riflette su un ampio ventaglio di aspetti come redditività, rapporto con fornitori e clienti, rapporto con gli impiegati, tipologie di servizi e carattere dei prodotti offerti.
Secondo l’Enciclopedia Treccani, la filosofia è un’“attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento” – in azienda, quindi, questo concetto assume la forma di un nocciolo fondamentale per definire l’essenza dell’impresa stessa.
Una volta compresa l’importanza di avere e seguire una business philosophy, passiamo alla prima domanda operativa:
Come si costruisce una filosofia aziendale di successo?
Ecco le sue componenti fondamentali:
Definire i principi guida: che obiettivi ha l’azienda a livello etico e umano?
Fissare i valori: quali sono le virtù alle quali l’azienda si ispira?
Definire convinzioni: quali sono le certezze morali e intellettuali che guidano l’azienda?
Filosofia e management
La filosofia per i manager è particolarmente importante perché offre ai leader una sorta di mappa che consente di navigare con più sicurezza le acque del mercato affrontando in modo preparato e positivo anche eventuali climi “tempestosi”.
Non avere una business philosophy chiara (o, peggio, non averne affatto una) è come ritrovarsi ad affrontare un viaggio senza bussola, cartina o navigatore – una situazione che rischia di rivelarsi molto insidiosa in assenza di colpi di fortuna.
Se un’azienda non ha una filosofia interna o la trasmette agli altri in maniera fumosa, il rischio è quello di ritrovarsi con una rete di players poco motivati o con atteggiamenti in contrasto con quello che dovrebbe essere l’indirizzo ideale dell’impresa.
Un ottimo esempio di questa osservazione è riscontrabile nel servizio clienti: immagina cosa accadrebbe se un’azienda “friendly” e accattivante come Ikea mettesse il proprio customer care nelle mani inesperte dei ragazzini che ci telefonano ogni giorno dai call center outbound posti spesso in Paesi esteri. I consumatori continuerebbero a guardare con la stessa simpatia il colosso svedese?
La business philosophy, però, non è essenziale soltanto a livello di identità e si rivela uno strumento insostituibile anche a livello gestionale. L’esperto di pensiero aziendale e business consulting John Spence suggerisce a questo proposito uno scenario preciso: “cosa dovrei fare se stessi cercando di costruire una cultura aziendale di stampo familiare ma avessi un dipendente di lungo corso che tutti adorano ma che è un incompetente che non dà alcun valore aggiunto all’impresa?” – la risposta sta nella filosofia aziendale della tua organizzazione.
Cosa c’è al primo posto? Se c’è la volontà di creare e mantenere un clima di squadra perfetto, probabilmente la cosa più saggia è tollerare una certa mediocrità professionale a fronte di un grande impatto umano; se, al contrario, all’apice della filosofia aziendale c’è l’obiettivo di essere sempre “primi della classe”, è naturale che l’ufficio risorse umane sia chiamato a compiere scelte impopolari ma votate alla funzionalità.
Business philosophy coaching
Non è improbabile che la creazione, la restaurazione o l’analisi della tua business philosophy presenti delle sfide che preferiresti affrontare con il supporto di un professionista del settore.
Mentre valuti questa opzione, prendi in considerazione alcuni dei bivi fondamentali che possono aiutarti a stabilire un’identità di massima della tua filosofia aziendale. Non aver paura di rispondere con sincerità, perché è l’unico modo per ottenere un profilo che soddisfi realmente le tue aspettative!
- Vengono prima le persone e i rapporti umani o il profitto?
- Ha più importanza il rapporto con il team o con la clientela?
- Attribuisci più rilevanza alla lealtà o alle competenze?
- È più importante soddisfare il cliente o vendere a tutti i costi?
- Vuoi mantenere buoni rapporti con i competitor o li ritieni nemici?
- Conta di più la felicità dei dipendenti o minimizzare le spese?
- Preferisci un approccio trasparente o riservato?
Quando avrai tracciato le linee guida della tua business philosophy sarà il momento di pensare a come veicolarla nel modo più efficace. Per farlo puoi rendere la presentazione della filosofia aziendale uno step essenziale del processo di accoglienza dei nuovi lavoratori, ma anche distribuire materiale informativo o motivazionale come brochure, poster o magliette con motto. Fai in modo che i valori dell’azienda e l’indirizzo che devono avere le azioni possano essere contenuti condivisi da tutti, e assicurati che la business philosophy sia sempre chiara e ben presente – questo perché, come diceva Roy Disney, nipote del celebre Walt ed ex executive dell’omonimo marchio: “quando i valori sono chiari, le decisioni sono semplici.”
I filosofi che parlano al business
Krishna Del Toso, filosofo italiano, in un’intervista [https://www.fabioboltin.com/filosofia-e-business-un-connubio-che-funziona/] affermava quanto segue:
“[…] leggiamo Epicuro e scopriamo un metodo per definire le priorità nelle fasi di realizzazione e sviluppo di un’idea. Hegel invece ci può aiutare a capire perché dobbiamo individuare e valorizzare il vantaggio competitivo della nostra attività. Da Bentham ricaviamo un buon orientamento per definire gli obiettivi generali della nostra idea. Occam invece ci sollecita a realizzare il nostro business nel modo più semplice e lineare possibile e così via. Per dirla in due parole, la filosofia ci porta a sviluppare in maniera strutturata due aspetti importantissimi per ogni attività imprenditoriale: osservazione di quello che ci circonda e prospettiva su quello che ancora non c’è.”
Nel suo libro Philosphy for Business Ideas, l’autore propone dieci strategie per l’impresa ispirate ai sistemi di pensiero proposti da altrettanti filosofi. Tra questi spiccano Popper e il suo principio di falsificabilità, che ci aiuta a mettere a fuoco i punti deboli di un’idea anziché bearci dei suoi lati più solidi e innovativi e ci consente di individuare il problema (o i problemi) e trovare la soluzione più adatta al singolo caso; ma anche i Principia Mathematica di Russell e Whitehead che enunciano la teoria dei tipi logici, utilissima per sviluppare un approccio strategico volto al problem solving; e il “grande classico” Seneca, che ci ricorda come il tempo sia una risorsa scarsa (cioè esauribile) e perché dovremmo concentrare le nostre energie su ciò che possiamo realmente controllare.
Non a caso, oggi le imprese più progressiste non vogliono più rinunciare alla figura del pratical philosopher, ovvero di professionisti con una formazione storico-filosofica capaci di applicare i principi di questa disciplina alle criticità della vita di tutti i giorni e metterli al servizio degli obiettivi aziendali.
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