Storytelling, l’arte di raccontare la tua azienda attraverso le emozioni
Quattro domande cui uno storyteller deve saper rispondere
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Sempre più spesso oggi si sente parlare della centralità dello storytelling nella comunicazione d’impresa. La narrazione è entrata prepotentemente in ogni ambito della comunicazione, evidenziando quanto fosse essenziale ai fini di una corretta strategia. Ma è davvero così?
Vogliamo raccontarvi un po’ di questo mondo partendo da quattro quesiti che, siamo certi, vi siete posti anche voi e ai quali chi fa storytelling non può non saper rispondere.
Quesito numero 1. Cosa serve per raccontare una storia?
Ore 8. Suona la campanella. La maestra entra in classe e il vociare della scolaresca si placa. La porta si chiude. Tutti prendono posto e aprono il quaderno.
«Come ogni mattina iniziamo con il nostro “racconto delle puntate precedenti”. Cosa avete fatto ieri? Raccontatelo come si fa in una storia». Lei si guarda attorno. I compagni sono tutti chini sul foglio a scrivere di roboanti avventure, di giochi, di impegni della giornata di domenica. Penna a mezz’aria. Scrive una prima parola, poi la cancella. Alla fine si alza e raggiunge la cattedra. «Maestra io ieri non ho fatto nulla…sono stata a casa». Un attimo di silenzio, occhi negli occhi. Poi la maestra si apre in un sorriso «Ieri ti sei lavata le mani? – lei annuisce – ti è caduta la saponetta nel lavello? Hai bagnato per terra accidentalmente? Cosa hai pensato? Non serve che sia accaduto qualcosa per raccontare qualcosa.»
Cosa significa storytelling
Raccontare significa trasformare i fatti in emozioni. Lo si fa con la parola come con le immagini. Il fotografo Guido Guidi ai suoi allievi dice spesso di andare dietro casa a fotografare, perché quello che non si nota nei propri luoghi non lo si noterebbe nemmeno dall’altra parte del globo.
Il fatto è proprio questo. Il racconto è spazio dell’anima e lo si fa con successo se quest’anima la si coltiva. Il mondo riesce a parlare e rendersi attrattivo solo se lo è agli occhi di chi lo guarda. Per raccontare una storia serve dunque il libro letto il mese scorso e quello iniziato e poi interrotto. Serve l’ultimo disco acquistato e la playlist dell’estate su Spotify. Serve l’emozione più del fatto, la creatività senza tradire la realtà. E più di tutto serve capire che una storia diventa tale solo se la si racconta.
Quesito numero 2. Siamo sicuri esista sempre una storia interessante da raccontare?
«Qual è il problema?» chiede un analista ad una coppia disperata che siede sul divano di fronte a lui. Le sue scarpe in giro per casa, i vestiti accatastati sulla sedia, spazi riempiti sino al caos. Il disordine. L’analista tira fuori la soluzione: un catalogo Ikea. “Terapia”, questo il nome dello spot che il colosso svedese ha tirato fuori dal cilindro per parlare del suo prodotto, è un esempio di visual storytelling, un racconto realizzato cioè attraverso il video. L’abilità di Ikea nella sua comunicazione è quella di aver risposto a quella che pareva essere una sua mancanza: mobili belli per carità, ma provvisori, posti in casa in attesa di quelli buoni. In poche parole, non facevano “casa”. La sua comunicazione allora si è sviluppata raccontando le storie di chi vive e abita una casa Ikea. Questa modalità di storytelling ha fatto sì che si sviluppasse una empatia con i personaggi dello spot. La storia da raccontare è perciò quella che muove dal prodotto senza necessariamente fermarsi sul prodotto stesso. Che siano mobili o scarpe esiste sempre una storia da raccontare e potrebbe partire proprio dai punti di debolezza del tuo prodotto.
Quesito numero 3. Da dove parto per fare storytelling?
Lei sa che sei stato al cinema con un amico. In realtà eri da tutt’altra parte e in ben altra compagnia. «Com’era il film poi? Qual era la trama?». Prima risposta. Balbetti qualche parola, liquidi il discorso con stizza. Seconda risposta. Le racconti la trama soffermandoti su aspetti a lei vicini che sai che la coinvolgeranno. Non ti stiamo spingendo ad organizzare meglio la tua bugia ma…per raccontare occorre conoscere. Lo storytelling della tua azienda e del tuo prodotto parte da quanto lo conosci. Non si può prescindere da questo aspetto. Non solo, occorre conoscere bene anche il pubblico di riferimento.
Un buon storytelling è infatti quello che tende a comunicare il contenuto attraverso le emozionilegate al prodotto, al servizio, all’azienda. Conoscere le tecniche narrative, avere buone doti di scrittura e saperle utilizzare per creare un’identità aziendale capace di orientare il tuo pubblico è l’obiettivo principe di uno storyteller. La narrazione assumerà poi varie forme adattandosi ai vari mezzi, il web, i social su tutti.
Quesito numero 4. Ma alla fine, siamo sicuri che lo storyteller sia un mestiere?
Partiamo dalle skills richieste. Essere un creativo, saper suscitare emozioni in maniera autentica, raccontare il dettaglio come farebbe un bravo sceneggiatore, saper instillare nel pubblico il desiderio di compiere l’azione alla base del lavoro di storytelling, conoscere il SEO copy e il linguaggio del web, saper utilizzare i social network. Abbiamo risposto al quarto quesito, che dite?
3 esempi di digital storytelling da parte di grandi brand
Esempio 1: la campagna di Land Of Land Rovers
Il video di Land Rovers realizzato per la campagna del settantesimo anniversario della casa automobilistica, registrato una zona dell’ Himalaya Indiano.
Il video mostra la storia di un gruppo di uomoni che da Maneybhanjang devono raggiungere il villaggio Sandakphu.
La strada da percorrere è insidiosa, e decidono di partire facendo affidamento a dei veicoli Land Rover del 1957, tenuti in maniera maniacale e carichi delle forniture e provviste necessarie durante il percorso.
Il video oltre a mostrare le incredibili capacità dei veicoli Land Rover, emoziona per le sue riprese e per le registrazioni audio dei protagonisti dell’impresa, gli abitanti del villaggio e i componenti del team della spedizione.
La campagna Land Rover ci racconta che le storie più belle non sono le tue, ma quelle dei tuoi clienti e dei tuoi fan.
Questo è un buon spunto di riflessione che ci insegna che bisogna investire per conoscere i propri clienti attraverso strumenti di marketing per tenerli attivi e legati al nostro brand. Email, sondaggi, richiesta di opinioni sui nuovi prodotti, consigli su come migliorare i propri prodotti, servono a creare una comunità di fan che non ti molleranno più.
Esempio 2: Ikea
Famiglia umorismo e storytelling
Il video IKEA è brillante, composto da scenari e giochi di parole divertenti che illustrano soluzioni pratiche per organizzare gli spazi della casa utilizzando appunto mobili ed accessori IKEA. Lo scopo è si posizionare l’azienda come punto di riferimento per l’arredamento domestico.
Il video racconta chiaramente come utilizzare il digital storytelling intersecato all’umorismo, che coinvolgono in modo positivo il cliente.
Esempio 3: la campagna #OneRandMan di Sanlam Bank
La banca Sanlam mostra come lo storytelling può innescare il cambiamento
La campagna pubblicitaria è stata girata in Sud Africa, per stimolare le persone al risparmio. Infatti in questo stato le famiglie non mettono da parte nulla di ciò che guadagnano, anzi sono indebitate per il 75% del loro reddito netto.
Per educare i sudafricani sull’ importanza di risparmiare, la Sanlam Bank ha lanciato una serie web in 5 parti chiamata One Rand Man.
Un uomo intraprende un esperimento sociale, e viene pagato in solo monete di un rand, che sono l’ equivalente di 5 centesimi di Euro. Il video mostra tutte le difficoltà del ragazzo a dover pagare tutte le spese con queste monete.
Il video ha avuto circa 74 milioni di impressioni sui media generando un introito per l’azienda di circa 2,5 milioni di Euro.
Se stai cercando di innescare il cambiamento o dimostrare a un cliente perché i tuoi prodotti o servizi sono adatti a loro, cerca storie che siano vere o altamente correlate.
Lo storyteller quindi è in grado di coinvolgere il proprio pubblico di riferimento, opera con svariati obiettivi, siano essi di personal branding così come di marketing.
Vuoi diventare uno storyteller? Rimani connesso, dal nostro cilindro domani potrebbe venir fuori un corso sull’argomento disegnato per le tue esigenze.