COME SI FA UNA SELEZIONE CORRETTA e utile per portare competenze in azienda
Ogni imprenditore avrà qualche volta pensato: ‘dobbiamo portare a casa quella specifica competenza! stavolta ci vuole la selezione corretta’ riferendosi al fatto di dover attrarre e poi ingaggiare risorse valide e ottimi collaboratori. Nessuno certo vorrebbe nel suo team di lavoro, personale incompetente e non performante.
Ma vi siete mai fermati a pensare come portare a casa una competenza?
Con una selezione corretta, certo, ma cosa vuol dire nel concreto?
LA SELEZIONE GIUSTA è il primo passo
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Nell’individuazione e acquisizione dei talenti risulta centrale il ruolo della ‘ricerca e selezione’ delle risorse; ed in effetti lo è. Questo primo momento è così importante e delicato da poter indirizzare, nel bene o nel male, la storia di un intero rapporto lavorativo. Ecco perchè la cosa più saggia da fare è affidare tale processo a chi più ne è esperto e che possa garantire un risultato ottimale nel breve, medio e lungo termine.
Il rischio di una errata selezione
Per chi ha spirito imprenditoriale e di intraprendenza, potrebbe essere facile cadere nel tranello del ‘fai da te’, ma un imprenditore, per avere successo, deve anche avere uno spirito critico che lo porti con umiltà a capire le proprie aree di competenza e definirne i limiti: svalutare la fase della selezione delle risorse, non dandole il giusto valore e cercando di attuarla alla meno peggio, ha dei rischi troppo elevati:
1. il primo rischio è quello di essere troppo coinvolti nella situazione aziendale, di mancare di lucidità e obiettività pensando di sapere bene di quale risorsa si ha bisogno, o credere di saperlo, ma sbagliando;
2. si rischia poi di non essere abbastanza attraenti per i candidati, di non risultare visibili sui canali scelti per la pubblicazione degli annunci;
3. si rischia, ancora, di non saper gestire bene i colloqui, di non fare le domande giuste, di non valutare bene le risposte e scegliere persone non idonee, scartando quelle più in linea con le necessità aziendali;
4. si rischia di non condurre la ricerca con il necessario grado di lungimiranza che possa fare luce sulle potenzialità inespresse dei candidati e soprattutto sul lavoro di crescita, formazione e sviluppo dei loro talenti, per portarli a concretizzare le competenze ricercate.
5. si rischia, infine, di finalizzare un accordo professionale con basi vacillanti che, nel migliore dei casi, non porterà vantaggi all’azienda.
Le fasi di una selezione corretta
La mossa giusta, dunque non può che essere rivolgersi a un esperto che conosca a fondo i vari aspetti del mondo HR, in particolare della ricerca e selezione delle risorse umane:
– il recruitment: che parte dalla capacità di individuare i giusti canali on e off line per la pubblicazione di annunci ben redatti e scegliere il giusto canale per arrivare a generare appeal aziendale;
– lo screening dei curricula che arrivano: che consiste nella prima scrematura dei profili interessati, avendo la capacità di leggere tra le righe di quanto ogni candidato dichiara, valutando sia la forma che i contenuti;
– assessment e colloqui: per valutare di persona se il candidato risulta idoneo, da diversi punti di vista, per la posizione da coprire;
– la negoziazione per finalizzare l’accordo: tenendo bene a mente che la valutazione è reciproca tra candidato e azienda ed è proprio in questa fase che si stringe il cosiddetto ‘contratto psicologico’ tra le due parti che poi sarà il metro dell’engagement della risorsa.
Un professionista della selezione aiuta
E così come quando dobbiamo dimagrire andiamo dal dietologo, quando abbiamo mal di denti andiamo dal dentista, quando abbiamo l’auto in panne andiamo dal meccanico, allo stesso modo, per ottenere un risultato ottimale, quando abbiamo bisogno di inserire una risorsa in azienda per portare a casa una competenza, dobbiamo necessariamente rivolgerci ad una figura (interna o esterna) che sia esperta di HR, che sappia attrarre i talenti di cui la nostra struttura necessita e che sappia farlo nel modo più proficuo, ovvero attuando una selezione che getti le basi di una buona retention.
E’ proprio dall’iniziale step della selezione infatti, che si crea un modello per attrarre e reclutare candidati che, a parità di competenze, possano maggiormente avere aderenza con i nostri valori aziendali, scenario che massimizza l’engagement.
A volte il candidato perfetto non esiste ma ci possiamo lavorare
Un secondo aspetto fondamentale di una buona selezione è la sua capacità di legarsi a braccetto con la formazione, ossia la capacità di intravedere in maniera lungimirante nei candidati, già dalle prime fasi di recruiting, le potenzialità nascoste che con un percorso formativo di crescita potranno finalmente far entrare nel nostro team, quella competenza a lungo cercata e desiderata.
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